Pipya, le 7 ispirazioni di “Dungeon Clash Tournament”

È uscito a gennaio per Trovarobato Dungeon Clash Tournament“, il nuovo album di Pipya, distribuito da The Orchard, un progetto intermediale che unisce il mondo discografico a quello virtuale attraverso uno sviluppo musicale, visivo, software e in realtà virtuale.

I singoli infatti sono stati accompagnati da cover raffiguranti dei veri e propri “livelli”, in cui l’artista sfida l’ospite del pezzo come se si trovasse in un vero e proprio livello del gioco. E infatti i singoli sono stati pensati come parte di un processo di disco “in loading”, dove ogni pubblicazione è concepita come fosse la fase di caricamento e di avanzamento di quello che poi è l’album completo. Staccandosi quindi dalla classica forma “singoli pre album” ma volendo in qualche modo rappresentare un’ evoluzione del disco stesso dove anche l’ascoltare viene coinvolto nel “loading”.

I primi quattro livelli di “Dungeon Clash Tournament” sono:  Dark Room, Laku, Danny Is A Good Boy e Moodboard, il disco rappresenta un affresco vivo di suoni e immaginari attraverso cui PIPYA si relaziona con var* artist* della scena underground italiana ed europea.

L’obiettivo, o la sfida, che ha mosso la produzione di questo disco è di creare all’interno del confronto artistico nuove possibilità estetiche e musicali in contrasto e in dialogo tra loro. 

Per farlo, l’artista e producer palermitano di stanza a Bologna vincitore di MITB 2022, ha scelto di farsi accompagnare da otto progetti che testimoniano il fermento culturale e musicale che si sta muovendo nel capoluogo emiliano (e non solo). Da artisti che guardano alla canzone e al pop come Rehlll e Rareș all’universo urban del rapper palermitano Dirt O’Malley, dalle sperimentazioni a cavallo fra hip-hop, urban ed elettronica d’avanguardia di So Beast, Guantanamo e Trrrmà, all’elettronica cupa del sound designer Nizaar, fino allo tsunami hyperpop della Jacuzzi Gang: in otto tracce, PIPYA si racconta come producer al servizio del dialogo e anche come musicista pronto allo scambio con interlocutori musicali capaci che non hanno paura di mescolare i propri fluidi sonori e di sfidare le proprie comfort-zone. 

Per presentare il suo background musicale e le sue ispirazioni, Pipya si è raccontato attraverso 7 ispirazioni

Trent Treznor
Una figura controversa, amata da alcuni e odiata da altri, a mio avviso ingiustamente. Forse uno dei produttori più interessanti nel suo contesto degli ultimi trent’anni, enormemente più importante come compositore e producer che come cantante. Ha influenzato sicuramente me nella mia prima formazione per quanto riguarda la ricerca di un’estetica sonora compatta, stratificata, elettronica e acustica allo stesso tempo. Ci sono almeno due citazioni nel disco, una è mia ed è volontaria, un’altra non è mia ed è involontaria (fun fact: chi l’ha fatta, a quanto pare, è tra quelli che lo odiano).

Charli XCX, “How I’m Feeling Now”
Il quarto disco di Charlie XCX ha contribuito a modellare il concetto di hyperpop; il suo ascolto ha preceduto la stesura di alcuni brani e mi ha aiutato a calibrare alcune scelte di produzione in modo da comprendere meglio quanto avvicinarmi o distaccarmi dal genere e che sfumature coglierne. Anche se i risultati e gli stili dei due dischi sono molto diversi credo si possa parlare di alcune matrici simili, forse anche legate a una condivisione dell’immaginario generazionale.

Nigel Godrich
In generale il lavoro sul suono di Godrich con i Radiohead torna spesso a suggerire delle direzioni e fa parte del mio background; la relazione tra strumenti elettrici o acustici e suoni elettronici è sicuramente fondante in tutti gli album dei Radiohead dal 2000 in poi; anche se la struttura e il senso delle cose è molto diverso credo che in alcuni passaggi si possano riconoscere delle sfumature di In Rainbows.

M.I.A.
Ho citato M.I.A. come riferimento per alcuni momenti di Laku anche se ovviamente metrica e velocità sono diverse; è una cantante che sicuramente ha contribuito a delineare un’estetica pop in qualche modo alternativa e che ha influenzato tanti altri artisti e artiste.  Nel nostro caso non abbiamo avuto bisogno di riascoltarla, ha creato degli stilemi che sono rimasti ad indicare un genere e penso sia giusto citarla.

Tortoise
Per qualche motivo Cigarette Break mi fa pensare ai primi album dei Tortoise, quando ho preso il basso in mano mi è tornato in mente quel tipo di immagine sonora, nonostante ne abbia poi, nel complesso, ottenuta un’altra. è un gruppo che ricorda un mondo e un modo di fare musica molto diverso dal contemporaneo, ma ritornano talvolta alla memoria le visioni di questi garage oscuri, gli stessi in cui ho passato parti della mia vita.

Model/Actriz, “Dogsbody” (album)”
Il debutto dei Model/Actriz, assieme ad altre release, ha contribuito a segnare un ritorno estetico di sonorità rock elettriche e graffianti nel 2023. La combinazione è sicuramente nuova, ma il fatto che fosse stata recentemente riproposta in modo interessante mi ha in qualche modo autorizzato a procedere in questa direzione nella stesura della parte centrale di Danny Is A Good Boy.

Il fumetto Scott Pilgrim VS The World
C’è una reference nel mondo visivo e videoludico che inevitabilmente batte tutte le altre: i boss, la struttura, le sfide musicali, l’estetica arcade, Nigel Godrich; fin troppi elementi per non citare Scott Pilgrim di Brian Lee O’Malley, che ha ispirato, tra le altre cose, la narrazione visiva del disco, curata assieme a lavoro grafico di Emanuele D’Amico.