The Sextones e Trio Valore, gioielli di ieri e di oggi targati Record Kicks


La milanese Record Kicks festeggia i propri vent’anni di attività. A fianco a etichette quali Daptone, Big Crown o Colemine Records nel motto “The explosive sound from Today’s scene”, ha delineato la scena funk & soul contemporanea. Vantando oltre 250 titoli, l’etichetta ha pubblicato musica di band da tutto il mondo (oltre ai vanti nostrani Calibro 35 e Bluebeaters) e guadagnato l’ammirazione tra gli altri di Jay-Z, Tyler The Creator e Dr. Dre, chiedete lumi ai loro samples.

Giusto quindi introdurre due tra le ultime uscite che portano avanti la mission della label. Cominciamo da “Love Can’t Be Borrowed” a firma The Sextones, secondo LP per un nome caldo della deep soul internazionale; l’album, che ha avuto una gestazione di due anni, è stato registrato in analogico al Transistor Sound di Kelly Finnigan, cantante dei Monophonics e produttore delle dieci tracce in cui sono presenti anche membri degli stessi Monophonics e Grease Traps.

L’album è una dichiarazione d’amore verso le sonorità con le quali il frontman Mark Sexton ed il bassista Alexander Korostinsky sono cresciuti – Baby Huey, Leroy Hutson, Curtis Mayfieldin una maniacale attenzione ai particolari, dove i break di batteria, le chitarre wah wah, le linee di basso escono originali ed autentici. “E’ un disco che sarà in grado di toccare emotivamente chi riuscirà a capirlo, ed è proprio a queste persone che ci rivolgiamo. Lo facciamo per loro, ma, egoisticamente, anche per noi stessi, perché amiamo questo genere di musica”, dichiara Sexton. Mark (chitarra, voce), Alexander (basso), con Daniel Weiss (batteria) e Chris Sexton (piano) vengono da Reno, Nevada e suonano insieme dai tempi della scuola. Musicisti sopraffini, Alexander e Mark fanno parte del Whatitdo Archive Group di cui la label ha pubblicato nel 2021 l’esordio “The Black Stone Affair”, mentre Daniel è colonna portante del Delvon Lamarr Organ Trio.

Facendo un salto indietro, è dell’ottobre 2008 la prima release di “Return of the Iron Monkey”, disco mod-jazz del Trio Valore, supergruppo britannico composto dal batterista Steve White, Damon Minchella al basso e Seamus Beaghen all’Hammond. Premessa: vidi i tre insieme nel gruppo di Paul Weller live al Velvet di Rimini nel 2003. L’album conquistò da subito l’amore dei mods e dei fans del rare groove, andando esaurito. L’edizione del 15° Anniversario vedrà la luce il prossimo 17 Novembre in vinile Crystal Clear e in digitale con bonus tracks “Put Em Down (Muro Di Gomma mix)”, originariamente B-side di “Rehab” (Amy Winehouse), e una cover di Roy Budd, “Get Carter”.

La band ha le sue radici nell’ossessione per funk, jazz, soul e la tradizione modernista, unite alle esperienze dei musicisti al fianco degli artisti più diversi, dagli Style Council a Barry Adamson passando per Paul McCartney e Desmond Dekker. Come Trio Valore portano avanti una legacy straordinaria nel modo direi più semplice, facendoci ballare alla vecchia maniera: tra gli highlights le rivisitazioni di “Paint It Black” dei Rolling Stones e di “Fire” di Jimi Hendrix oltre a brani scritti di proprio pugno come il boogaloo “Dam Square” o la latineggiante title track.

Imperdibili, li trovate – con altra grandissima musica – su sito e bandcamp di Record Kicks.


Foto di The Sextones: Calvin Hobson; Trio Valore: Tony Briggs