Esce oggi Laurel Hell, il sesto album in studio di Mitski, seguito dell’eccezionale Be the Cowboy, pubblicato nel 2018. Il nuovo disco è stato anticipato da diversi singoli, alcuni dei quali commentati anche su queste pagine, su tutti “Working for the Knife” e “The Only Heartbreaker”, diffusi rispettivamente nell’ottobre e nel novembre dello scorso anno.
Come sa magistralmente fare sin dall’inizio della sua carriera, anche in Laurel Hell Mitski mette al centro del campo tutte le vulnerabilità e le complessità della sua persona, attraversando figurativamente un inferno lastricato co ‘l sangue (per citare Torquato Tasso) che è anche una “soundtrack” – ha dichiarato la cantautrice – “for transformation”. Mitski ha parlato di vulnerabilità e resilienza, dolore e piacere, errore e trascendenza, tutti concetti chiave che la cantautrice ha sviluppato negli undici brani del disco, composti nella stragrande maggioranza dei casi nel 2018 e registrati quando il COVID era già realtà. Laurel Hell, undici brani per trentadue minuti di ottima musica, esce per l’etichetta Dead Oceans.
La pellicola si concentrerà sui primi anni di carriera del cantautore statunitense
Arancioni Meccanici, 7 ispirazioni tra Funk, psych e (vapor)wave
Waxahatchee alla Maroquinerie di Parigi: quando country, folk e rock si incontrano
“Niente specchi in camerino”, la storia delle canzoni potenti, laceranti, oneste di Chris Cornell
Gli articoli di Kalporz sono disponibili con licenza Creative Commons CC BY-NC-ND 3.0 IT