Infuocata e sofferente, “The Only Heartbreaker” è l’ennesimo centro di Mitski

Verso il finale del video di “The Only Heartbreaker”, nuovo, convincente singolo di Mitski che anticipa Laurel Hell, il suo prossimo album in uscita a febbraio per Dead Oceans, seguito del trionfale Be the Cowboy, pubblicato nel 2018, la cantautrice prova a toccare qualcosa o qualcuno – forse l’ascoltatore? – mentre dietro di lei fumo e fiamme imperversano; dopo un paio di tentativi stramazza al suolo distrutta per la fatica di non riuscire a catturare l’attimo giusto grazie al quale isolare in vitro un momento indelebile di una storia d’amore. E così, come Mitski canta in questo ennesimo brillante capitolo della sua carriera, “I’ll be the only heartbreaker”: si tratta di una sconfitta annunciata nel momento stesso in cui si capisce che non si può uscire vincitori da questo gioco logorante e mai e poi mai innocente. E, mentre lei canta, s’infiamma ogni cosa che tocca.

La climax creata dal frizzante mescolarsi di batterie, chitarre e synth Anni Ottanta rendono “The Only Heartbreaker” un pezzo che ricorda alcune performance di Cindy Lauper e che guarda costantemente anche a Stevie Nicks e forse persino agli Eurythmichs e agli Wham!. “If you would just make one mistake / What a relief that would be”, inizia a cantare Mitski, riempiendo l’atmosfera di rammarico e di dispiacere, sensazioni che ha già descritto magistralmente nei dischi precedenti. Ma al centro di tutto, più che la tristezza per non essere riusciti a mantenere in vita un sentimento sempre vivido ma oramai precipitato, vi è il processo all’inadeguatezza della narratrice, che mentre danza nel fuoco percepisce sé stessa come il problema. E questa debolezza, umana, potente e drammatica nel suo titanismo, è forse un po’ in tutti noi, e ci rende un tutt’uno col fuoco al quale anche Mitski si unisce.