SLOKS, “A Knife In Your Hand” (Voodoo Rhythm Records, 2021)

Mi manca l’aria satura di fuzz. Il rumore si sta trasformando in un virtuoso chiacchericcio che disturba ma non scuote. Mi mancano le goccie di sudore, l’arsura che spinge a chiedere da bere. La posa è quanto più distante dal rantolo d’urgenza.

Colmano l’assenza i torinesi SLOKS, trio garage-noise-blues composto da Ivy Claudy (Screams and floor tom), Tony Machete (Drums) e Buddy Fuzz (Strings). Inutile dire che ogni riferimento nei nomi non è assolutamente casuale, in quanto il gruppo torinese non nega le sue influenze ed accentua la parte più brutale e noise di un rock’n’roll essenziale, ma riesce anche a uscire dagli schemi soprattutto quando rallenta (raramente) deragliando in melmosi blues “Last Grave” oppure enfatizza il lato più primordiale di una musica pressochè necessaria “Ruin It All”, “Exotic Store”.

“A Knife in your hand”, secondo lavoro del trio, è un concentrato di rabbioso, claustrofobico e
nichilistico lo-fi garage rock di stampo Chrome Cranks (anche omaggiati nella splendida copertina), suonato però principalmente per necessità; la stessa che ci ri-infetterà di nuovo l’aria dell’unico virus di cui abbiamo bisogno. Il rock’n’roll.

70/100

(Nicola Guerra)