Alla scoperta degli In June: 7 opere che hanno ispirato “Manhole”


Esce il 1° luglio su The Orchard il nuovo singolo degli In June, trio romano dal sound oscuro ma eterogeneo nelle produzioni e i paesaggi che rievocano Bury A Friend, Billie Eilish, Figurehead, The Cure, Big God con una vocalità del filone inaugurato da Florence + The Machine.
“Manhole è la narrazione di una ferita profonda che un abuso può lasciare, è una denuncia alle violenze psicologiche e fisiche che molte persone sono costrette ad affrontare durante il corso della loro vita e di cui a fatica si riesca a parlare. Raccontarle in un pezzo è un modo per esorcizzarle, renderle sì vivide ma affrontarle e in qualche modo inchiodarle al muro, provando a lasciarsele alle spalle”.

Gli In June sono Daniela Mariti (voce e chitarra), Mara Graziano (batteria) e Pier Iulianello (basso).
Per approfondire le suggestioni che ispirano la loro ricerca sonora ci hanno descritto 7 opere che hanno influenzato il loro percorso musicale.

IT – film
IT, film adattamento del celebre romanzo, raffigura la trasposizione della paura di ogni bambino in questa entità che si trasforma nell’incubo peggiore di ognuno. Tuttavia, nel film si capisce anche che queste terribili paure possono essere affrontate. Anche in Manhole parliamo del riemergere di problemi che si vogliono rimuovere ma che alla fine ci troviamo costretti ad affrontare: paure che prendono forma nella notte e che ci inghiottiscono in un tombino.

SYLVIA PLATH, “Ariel” – poesia
Durante la scrittura di Manhole le poesie della Plath erano una lettura quotidiana per Dan e il tema principale di questa poesia in particolare è la rinascita psicologica dell’autrice, la sua identità che prende forma in seguito a quella che potrebbe essere una rivelazione. La ‘stasis in darkness’ di cui parla la Plath si può paragonare alle “dustiest parts of my brain” di Manhole in cui si rimane paralizzati, bloccati per la paura si rivelare dei traumi ormai seppelliti.

THE CURE, “Lullaby” – video musicale
Questo video iconico dei the cure, caratterizzato da ragnatele e da un Robert Smith irrequieto, ha molte analogie con le immagini che vogliamo evocare con Manhole. Le ragnatele, che nel nostro brano crescono dalla pelle dell’uomo, ricoprono il cantante, e sono un’allegoria dei suoi peggiori incubi e della sua paura di essere ingoiato dalle proprie allucinazioni e dal proprio stato mentale, senza vedere via d’uscita.

MAYA ANGELOU, “I Know Why The Caged Bird Sings” romanzo
Il poetico libro di Maya Angelou è un inno al liberarsi da pesi troppo difficili da trascinare nella propria mente. Questo libro da la forza e il coraggio di mettere a nudo i propri traumi senza sentirsi intrappolati in essi, come un uccello in gabbia. Come recita Manhole: “distill all the tears to make a castle of vape where to hide” .

VAN GOGH,  “Campo di grano con volo di corvi” – dipinto 
La cupezza e la tenebrosità di questo dipinto esprime alla perfezione il disagio espresso anche in Manhole. La pittura di Van Gogh evoca uno stato d’animo tormentato, i suoi demoni del passato e del presente che lo attanagliano. I colori accesi, quasi frutto di una vivida allucinazione, sono in contrasto con la tempesta che sta per abbattersi sul campo di grano dorato , simbolo di una sensazione perenne di angoscia, in attesa del pericolo dietro l’angolo. Tuttavia il contrasto tra il dorato del campo di grano e il blu del cielo simboleggiano la lotta tra l’ombra e la luce che nasce dal sentirsi diviso nella decisione di accettare lo status quo e il liberarsi dal peso di cicatrici passate.

CORREGGIO, “Danae” – dipinto
Dipinto ispirato dall’eroina greca Danae, che viene fatta rinchiudere in una torre a causa di un oracolo che predisse al padre che un figlio di lei avrebbe ucciso lo stesso. Giove, che la desiderava insostenibilmente, la raggiunse nella sua prigione sotto forma di pioggia d’oro rendendola madre di Perseo. La leggenda ovviamente ha come tema principale la violenza subita da Danae, sottomessa da una parte al padre ed abusata da Giove per il solo piacere fisico dall’altra: la sua gravidanza indesiderata la porterà ad essere ulteriormente condannata. Il tema della donna che soffre le ingiustizie e la violenza di uomini che la considerano un oggetto senza un valore né un’opinione, è riscontrabile tra le righe del testo di Manhole, che è un grido intersezionalmente femminista contro gli abusi di ogni tipo.

LOUISE BOURGEOIS, “Maman” – scultura
Per Bourgeois fare arte significa combattere specifiche paure: nel caso dell’artista in questione la paura dell’abbandono da parte di sua madre. La scultura è infatti un omaggio alla figura materna, e a tutte le caratteristiche positive che l’artista associa agli aspetti positivi dei ragni: l’intelligenza, la pazienza, la pacatezza, l’essere indispensabile ed essere capace di proteggere se stessa e gli altri. Louise Bourgeois ci ispira a pensare alle paure come qualcosa da esorcizzare e come qualcosa che può tramutarsi in aspetti positivi del proprio carattere: l’arte, nel nostro caso una canzone, come arma contro il malessere e ciò che più ci spaventa.