Le migliori sette cose musicali accadute negli ultimi sette giorni.
Che belli gli omaggi ai grandi artisti quando sono fatti da grandi artisti.
Il terzo estratto dal nuovo disco di Steve Gunn, protagonista della nostra cover artist di giugno, si chiama “Park Bench Smile”. Intrisa di folk, psych e prog anni ’70, è di sicuro uno dei brani più interessanti usciti in settimana. “Eyes On The Lines” – il nuovo album – esce il prossimo 6 giugno.
“Wish” è il nuovo singolo dei newyorchesi Cymbals Eat Guitars, quelli che nel 2014 con il loro album “LOSE” diedero molte soddisfazioni agli amanti dell’indie-rock tutto chitarre. Ora però il nuovo brano lascia intendere che qualcosa sia cambiat: “Wish” ricorda parecchio il sound dei Clash, a tratti sembra pura imitazione. Bene o male? Bah, staremo a vedere: il nuovo album “Pretty Years” uscirà il 2 ottobre.
Chiuso il progetto Smith Westerns, Max Kakacek and Julian Ehrlich si sono messi al lavoro su nuova musica. Così sono nati i Whitney, dal sound retro che mescola folk e americana in tinte dolci. “No Matter Where We Go” è il video più recente, che anticipa l’uscita del primo album “Light Upon The Lake” in programma il prossimo 6 giugno (sono già usciti i songoli “Golden Days” e “No Woman“, tutti parecchio belli).
Settantacinque anni compiuti da qualche giorno, e c’è chi ha voluto omaggiarlo con un remix d’eccezione: gli Animal Collective hanno fatto a pezzettini e ricomposto “Don’t Think Twice, It’s All Right” di Bob Dylan. Non aggiungiamo nulla più di così: buon ascolto.
L’avevamo già detto (qui), ma vale la pena ripetersi. C’è una nuova band post-punk da seguire con attenzione: sono gli Omni, da Atlanta. Il loro primo disco “Deluxe” esce il prossimo 8 luglio ed è anticipato dai singoli “Afterlife” e la più recente “Wire”, di cui è uscito anche il video.
Sempre una garanzia per stare bene: è uscita una nuova traccia degli Unknown Mortal Orchestra. Si chiama “First World Problem” e va presa come un regalo estemporaneo di Ruban Nelson e la sua band: nessun nuovo disco all’orizzonte, purtroppo per noi. Non resta che godercela così com’è.