La Top7 della settimana (#11, 2016)

moderat

Stiamo arrancando fino a Pasqua, o forse solo io sto arrancando per arrivare a Pasqua, voi state navigando ben bene verso la gita fuori porta senza patemi né crucci. Intanto, beccatevi le migliori cose di questa settimana di (semi)passione, con un paio di scoperte – almeno per quanto mi riguarda – davvero toste (ai posti 1. e 2.)

7. I James fanno 13

Con questa scelta non vorrei fare il passatista o il “vecchio” (quello che in realtà poi sono), soprattutto in quanto non ho mai seguito molto i James. Un mio caro amico mi regalò “Pleased to Meet You” nel 2001 e una compilation dei loro maggiori successi tra gli ’80 e i ’90, e lì sono rimasto. Però ascoltando il singolo tratto dal nuovo album, il tredicesimo (!), “Girl At The End Of The World” mi sono accorto di essere vicino alle loro corde di più di quanto pensassi.
Il nuovo disco esce proprio oggi, e dunque buona fortuna, “vecchi” James!

6. La bellezza al SXSW

Tutti gli anni ci vorremmo essere, al SXSW. Perché ce lo immaginiamo come un festival nei vari luoghi della città un po’ come fu per Arezzo Wave (storico), e con il fascino del profondo south americano. Ad Austin, in Texas, e non so se mi spiego.
Ebbene, oggi su Instagram è apparsa questa foto che ci dice che Caroline Polacheck dei Chairlift, al SXSW, è sempre un bagliore di luce. Anche, e soprattutto, tra i “bifolchi” del profondo sud.

[whispers 99 Bottles Of Beer in its entirety] 📷 via @undertheradar

Una foto pubblicata da Caroline Polachek (@carolineplz) in data:

5. L’irruenza al SXSW

Ma non solo bellezza al SXSW, anche coinvolgimento. Qui le (belle) e brave PINS, punkrockers di Manchester, suonano al @latitudethirty.

4. L’inedito di Empress Of

L’album “Me” è stato un dei preferiti del 2015, qui a Kalporz. Di quell’album Empress Of si era tenuta una canzone nel cassetto, che ora pubblica, per farci un regalo.

3. Incontriamoci a Karachi

Nel maggio 2015, un assortimento di musicisti elettronici provenienti dal Pakistan, dalle Maldive e dalla Germania si sono ritrovati in Karachi, la città più popolosa del Pakistan e la seconda città più popolosa della Terra dopo Shanghai, per comporre musica elettronica in uno studio di registrazione temporaneo. Il risultato di 2 settimane di scambi culturali è “Karachi Files”, prima uscita della label Noland.
Qui sotto c’è un teaser con brevi estratti da tutti i brani: da ascoltare, fidatevi.

2. Thomas Cohen, una vita vissuta profondamente

Se hai poco più di 20 anni, sei già stato sposato, hai due figli e ora sei vedovo allora puoi fare la musica di Thomas Cohen.
Il ragazzetto ex frontman dei S.C.U.M, marito e quindi vedovo di Peaches Geldof, la figlia di Bob Geldof e Paula Yates, ha vissuto profondamente e “Hazy Shades”, il suo nuovo singolo, ci restituisce un artista completo, di spessore con un songwriting ben definito tra Van Morrison e Sufjan Stevens. L’album “Bloom Forever” sarà pubblicato da Stolen Recordings il 6 maggio 2016. Un’uscita già da appuntarsi sul calendario, potrebbe essere una vera rivelazione.

1. IRAH, un debutto da groppo in gola

Può essere che sia un ritorno di quelle sonorità, può darsi sia un caso: sul finire dello scorso anno avevamo inserito in “Questo Spacca!” Pixx, che per certi versi si rifaceva alle atmosfere algide ed evanescenti dei primi Goldfrapp, quelle sonorità tra distese cosmiche e nuvole sfilacciate.
“Into Dimensions” è il debut-single del trio danese IRAH, e anche qui siamo dalle parti del miracolo in quell’ambiente che abbiamo appena descritto. Una canzone incredibile, da gustarsi con un groppo in gola.

(Paolo Bardelli)

foto in home dal profilo instagram del @sxsw
(“@chvrches frontwoman Lauren Mayberry electrified crowds this year at #SXSW”)
foto qui sopra dal profilo instagram di @moderat_band