La top 7 della settimana (#37/2015)

molly-nilssonQueste le sette cose più o meno memorabili della seconda settimana di settembre.
Avviso: non ci sarà alcun riferimento a canzoni con la parola “september” o “settembre” né a canzoni che parlano di sensazioni di fine estate o fine ferie. Non se ne può più.

1. Il nuovo video di Molly Nilsson


Un synth-pop sognante lancia l’artista di Stoccolma adottata da Berlino. Il nuovo LP “Zenith” esce il 25 settembre per Dark Skies Association / Night School. Prenotatelo. E il video a tema matrimoniale kitsch ed esotico, girato da Nadir Cárdenas e Pamela Ravina, lascia straniti, ma emoziona.

2. Kendrick Lamar da Colbert


Letterman ha lasciato un grande vuoto, ma ci pensa il geniale presentatore Stephen Colbert a colmarlo con il suo nuovo late night. Nel miglior modo possibile. Kendrick Lamar offre un devastante medley da uno dei dischi migliori di quest’anno: “Wesley’s Theory”, “Momma” “King Kunta” e un passaggio di “u”.

3. La Cina vieta i concerti di Bon Jovi

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I motivi non contano. Sempre giusto.

4. Il brano dei Laced registrato nel bungalow di Mac DeMarco


Metti insieme Dustin Payseur dei Beach Fossils, Ryan Naideau di Warthog e Nude Beach, e il co-fondatore della Couple Skate Records Ian Judd. Li infili nel bungalow on the beach di Mac DeMarco che si improvvisa aiutante nella registrazione e ne esce il brano che vi aspettate. La scena di Brooklyn resiste.

5. Il nuovo video dei Battles


Le canzoni dei Battles possono colpire o lasciare indifferenti, dopo tanti anni di onorata e iperarrangiata carriera. Ma vogliamo parlare dei loro video?

6. Il nuovo video di Jenny Hval


Altro video decadente che ha per protagonista la songwriter sperimentale norvegese, diretto da per il brano “Take Care Of Yourself” dal nuovo ottimo album “Apocalypse, Girl”.

7. Il ritorno dei Radio Dept.


Sono sempre stati tra i prediletti ai tempi della rubrica Ikea-Pop, poi la band di Lund si è un po’ persa per strada tra attivismo politico e ritiro dai live. Dopo “Death To Fascism” arriva un nuovo brano che, a dispetto dal titolo marcio, segna un ritorno al twee sognante delle origini.