L’Ordine Naturale delle Cose è band formata da cinque ragazzi di Parma che ha pubblicato un EP di quattro brani per una ventina di minuti di musica. Un esordio da tenere d’occhio, con più pregi che difetti, soprattutto per via delle capacità tecniche del gruppo e i buoni arrangiamenti prodotti.
Se non avessi detto la parola Parma si penserebbe più ad un gruppo lombardo che emiliano, sarà per gli echi di Afterhours e Verdena ricorrenti nelle tracce. Detto questo premetto che il progetto ha comunque una propria identità con l’ardua missione di riportare all’attenzione degli addetti ai lavori il sound dell’indie-rock italiano di fine anni novanta, zero elettronica e musica “non suonata”. Da affinare con una scrittura più personale e maggior cura nei cambi di direzione che non devono risultare fini a se stessi.
Quello che è singolare di questo lavoro, a giudizio del sottoscritto, è la disposizione della tracklist perchè la traccia migliore e più rappresentativa risulta l’ultima (“In Punta di Piedi”) quasi in odore di Linea 77, mentre l’abbrivio (“Questa”) suona un pò di maniera e pomposo nel suo finale denso di chitarre. Migliorano le cose procedendo nell’ascolto, quando prendono il sopravvento derive nervose e prog-rock sulle melodie comunque piacevoli nei chorus; “Opaca” unisce un sound combat-folk dettato dalla viola di Enrico Cossu ad una bella prova vocale di Stefano Cavirani.
Interamente prodotto presso l’Hot Studio di Omid Jazi.
63/100
(Matteo Maioli)
10 aprile 2014
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