Intervista a Cosmo

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Il nome è semplice e diretto: Cosmo è il nuovo progetto di Marco Jacopo Bianchi, voce dei Drink To Me. Un’avventura parallela che è sfociata nel disco “Disordine”, uscito per la 42Records e che si segnala per la particolare commistione tra campionamenti elettronici e musica d’autore in italiano.

Quando e perché hai sentito l’esigenza di intraprendere questa avventura solista?
Quando ho capito che avevo abbastanza canzoni per farlo. Ho fatto solo musica da marzo 2012, e ho avuto molto tempo per scrivere (oltre a farmi le 70 date del tour di “S” coi Drink to me). Ma non sapevo in partenza quello che avrei voluto fare. Insomma: prima ho realizzato i contenuti, e dopo ho trovato il contenitore.

Come mai hai deciso di chiamare questo progetto Cosmo?
Perché volevo un nome semplice, compiuto, spaziale. E il caro Jacopo Borazzo mi ha subito accontentato suggerendomelo.

La composizione dei brani è avvenuta più o meno nello stesso arco di tempo o alcuni li avevi già abbozzati nei mesi precedenti?
Diciamo che appena iniziato il tour di “S” (intorno ad aprile 2012) ho iniziato a scrivere, e ho concluso il processo a gennaio 2013. Insomma, tutto materiale relativamente nuovo.

Nel disco si notano due anime: l’utilizzo puntuale, quasi ossessivo di campioni, synth e pattern ritmici da una parte, e uno spirito cantautorale più classico dall’altra. Hai avuto in testa questo schema compositivo sin da subito?
No, mi è venuto in mente man mano, quando mi sono reso conto che non riuscivo a staccarmi, dal punto di vista dei testi, dalla tradizione italiana. Non mi suonavano come quelli di Grimes e nemmeno come gli Animal Collective. Ho iniziato a convincermi che in fondo potesse essere un altro modo di fare il cantautore. Tra l’altro volevo titolare il disco provocatoriamente “Cantautorato Moderno”. Ma faceva un po’ cacare.

Dopo un paio di ascolti di “Disordine”, oltre ai riferimenti che potrei trovare in parte anche nella musica dei Drink to me, me ne sono venuti in mente due: Battisti e Battiato. In qualche modo c’è anche la loro influenza nella scrittura dei brani?
Non so quanto ci sia. Sicuramente mi piacciono, e sono partito coverizzandoli. Ma ho cercato la mia via, ho cercato di seguire le mie emozioni e le mie idee sulla possibilità di esprimerle, condividerle. Con Battisti e Battiato forse condivido l’approccio al sound.

Ci sono canzoni di questo disco alle quali ti senti più legato rispetto ad altre?
No, sono tutte importanti.

Sei all’inizio di un tour che presumibilmente ti terrà impegnato per i prossimi mesi. Cosa si deve aspettare chi verrà a vedere Cosmo dal vivo?
Uno spettacolo con visual, ballerine, tanta elettronica, ritmo ed emozioni.

(Francesco Melis)

25 giugno 2013