EFTERKLANG, “Piramida” (4AD, 2012)

C’era attesa per il quarto album della band di Copenaghen. Coloro che definirei per somiglianze stilistiche “i Grizzly Bear di 4AD”, virano verso un indie-pop più ricercato rispetto alle precedenti uscite; certo, permangono in abbondanza gli elementi classicheggianti che tanto fanno pensare al Sufjan Stevens di qualche anno fa (arrangiamenti per archi e fiati in primis) ma emerge un lato sintetico e cupo, in sintonia con la location di concepimento del lavoro, tra Norvegia e Polo Nord. L’esperimento si rivela sostanzialmente riuscito nonostante la presenza di qualche riempitivo e di una frastagliata bibliografia… pardon, discografia pop-rock ad ispirare il tutto.

L’ascolto del primo singolo estratto “Hollow Mountain” mi ha suggerito di rispolverare il vinile di “So” di Peter Gabriel del 1986, che casualmente è collocato vicino agli album di David Sylvian dello stesso periodo. Intrigante ed atmosferico il pezzo trova poi la sua originalità con l’arrivo degli archi e il finale caustico di voci. “Sedna” è una ballata introspettiva che sarebbe stata perfetta in “Spirit Of Eden” dei Talk Talk, con un bel basso in evidenza e la voce di Casper Clausen (un epigono di Neil Hannon?) che si lancia in un delicato falsetto. Si discostano da questo mood nostalgico degli eighties “Black Summer”, pezzo sofisticato ed efficacemente noir nei suoi vuoti pneumatici mentre “Between The Walls” è magia folktronica dalle parti dei Mùm che tira in ballo nella ritmica spezzata e nel refrain pure le Teste Parlanti. “Piramida” si chiude idealmente con le perle “Apples” e “The Ghost”. Elegante la prima, ballabile la seconda, entrambe hanno un piglio world music reinterpretando Paul Simon e Yesayer in chiave boreale: la vita nascosta sotto una patina di ghiaccio, la musica che prepara l’arrivo dell’inverno ma che non lo teme più di tanto.

I brani tralasciati dal racconto come “The Living Layer” sono più deboli, o piuttosto peccano in originalità. Non ne farei un dramma in un disco più che soddisfacente.

72/100

(Matteo Maioli)

22 ottobre 2012

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