OMID JAZI, “Lenea” (Jestrai, 2012)

Omid Jazi è stato fondatore di svariate band: Water In Face, dove suonava la chitarra e cantava intorno al 2006, e i Supravisitor, nel 2007, con cui ha realizzato tre ep. Nel 2009 decide di “mettersi in proprio”, suonando tutto, dai synth alla batteria e nel 2011 accompagna i Verdena nel tour di supporto a “Wow”. Adesso è il turno di “Lenea”, ep su Jestrai, in cui ogni esperienza precedente trova un punto di comune espressione per riversarsi nell’ennesima (re)visione di una carriera, cavalcando la notorietà dovuta al tour di poco su.

“Taglia Le Paranoie” è una grezza commistione di cantautorato squinternato e garage dal taglio elettronico (!), “La Molla Di Chaplin” rimanda ad un mix tra Dente e i Bluvertigo tra il psichedelico e il “finto” lo-fi, con una chitarra elettrica malandrina nel finale. L’elettricità da sei corde prende il sopravvento anche in “Ossitocina”, pillola shoegaze ubriaca affine al mondo sonoro dei Verdena di qualche tempo fa, per quanto nel mezzo si riallacci ad una visione da psichedelia pop – che aleggia per tutto il disco – per poi diventare una sorta di “rockaccione” anni ’80.

“Pensiero Magico” è percussioni light, chitarrina simil caraibica, bleep e afflato drammatico per una canzone d’amore sui generis, mentre ancora commistione tra chitarra elettrica in arpeggio e beat elettronico in “Giulietta Ha Le Chiavi” (brano migliore del lotto) a identificare chiaramente attitudine giusta e buon senso dell’arrangiamento. Al solito, è il caso di raccogliere meglio le idee e raffinarle, dato che le doti artistiche sono evidenti. In attesa del disco sulla lunga distanza.

65/100

(Giampaolo Cristofaro)

20 luglio 2012

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