THE BELLRAYS, “Black Lightning” (Fargo, 2010)

Lisa Kekaula, nella nostra fantasia, potrebbe benissimo essere la figlia legittima di Aretha Franklin e di James Brown. I due super genitori, non contenti della straordinaria vena soul di Lisa (questa ci ruba il posto negli annali, potrebbero aver pensato), la mandano a studiare a Detroit; qui la nostra eroina conosce Sir. Iggy Pop degli Stooges e inizia a sporcare la sua voce cantando a squarciagola inni soul imbastarditi dalla chitarra punk di Wayne Kramer degli MC5.
Ok, non è questa la vera storia dei BellRays, ma il gruppo capitanato dalla soul singer di colore Kekaula porta davvero avanti da più di un decennio una miscela incendiaria di garage-soul, che tanto deve ai padrini della musica dell’anima, quanto all’energia e al vigore del r’n’r di stampo garage-punk. Il nuovo “Black Lightning” sposta però l’ago della bilancia verso una pulizia sonora di stampo r’n’blues, ma lo fa con la solita classe che contraddistingue il quartetto americano. Qualcuno potrà storcere il naso, l’importante non siano le stesse persone che hanno osannato il progetto The Solution di Scott Morgan e Nicke Royale (Sonic’s Rendezvous Band, The Hellacopters).

Non sussiste alcun manierismo, in questo disco, forse solo una propensione maggiore alle melodie soul, che sanno però incendiarsi quando la chitarra di Bob Vennum asseconda la calda e duttile voce di Lisa; sono lontani i tempi di Grand Fury (anno 2000, dove Bob era “rilegato” al basso e alla chitarra c’era Tony Fate), ma sono più vicini i “tempi lontani” della Motown, attualizzati, contestualizzati e immancabilmente coinvolgenti. La doppietta iniziale affidata a “Black Lightning” e “Hell on Heart” è praticamente la voglia degli Hellacopters di riesumare l’anima giocosa dei Gluecifer (esisteva, in questo santo gruppo); poi i toni si fanno più profondi (di un blue(s) quasi Otis verrebbe da dire) nelle intense “Sun comes down” e “Anymore”. Il r’n’r però c’è, e si sente, nella Zeppelin(iana) “On Top” come si fa sentire l’influenza pop The Supremes nella solare “The Way”. Meno garage e più soul, quindi; non per questo però si rimane delusi, intuendo che alla prova live queste differenze andranno scomparendo a favore di una contagiosa festa rock and roll.

(Nicola Guerra)

29 novembre 2010

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