MASCARA, “L’Amore E La Filosofia” (autoproduzione, 2010)

di Redazione il 09/11/2010

Ci sentiamo di raccomandare un ascolto attento di questo ep autoprodotto dei varesini Mascara, “L’amore e la filosofia”, che vanta peraltro la presenza di Matteo Cantaluppi in sede di mixaggio (già visto al lavoro sul bell’album dei Pipers). Il suono della band guidata da Lucantonio Fusaro si segnala per la compattezza della sua costruzione strumentale e per l’estrema cura riservata ad ogni più piccolo dettaglio stilistico. Il punto di partenza ideale è costituito dal composito immaginario new-wave di inizio anni Ottanta che la band pare tuttavia avere assimilato attraverso le derivazioni postmoderne dei più recenti act britannici legati al revival post-punk, come Editors, White Lies o Cinematics, solo per citare i più conosciuti. Il risultato in definitiva non è molto distante da quello che all’epoca i nostrani Diaframma o Underground Life ottenevano metabolizzando le visioni innovative di Joy Division, Sound, Names, Black o Modern English. Tutto già sentito fin troppe volte per crederci ancora, certo, eppure la band riesce ad intercettare l’attenzione usurata dell’ascoltatore più smaliziato attraverso la buona e, a volte buonissima, qualità delle proprie melodie (che per un gruppo di questo tipo sono praticamente tutto), eleganti e credibili, come è possibile notare nell’ispirata e misuratissima “Il gesto di Ettore”, nell’ottima “Oltre Il Nero” o in “Fiore Del Male”, tutte impreziosite da liriche personali e letterariamente apprezzabili. Se il gruppo smussa una certa tendenza alla solennità nell’intonazione, senza tuttavia rinunciare al registro felicemente decadente e ombroso dei passaggi più convincenti, potrebbe senza troppa difficoltà e con pieno merito posizionarsi in quella nuova strada del rock italiano aperta dagli album di Baustelle e Virginiana Miller e oggi articolata con non trascurabile profitto dalle produzioni di gruppi come Non Voglio Che Clara e Amor Fou.