IKEA-POP vol. 9 – Grammy Awards

In Italia è tempo di Sanremo, in Svezia di Grammy Awards. Se sul nostro primo canale bisogna aspettare il famigerato happening di febbraio per ascoltare un po’ di musica dal vivo, nella SVT1 (la loro RaiUno) capita di imbattersi in un speciale in prima serata su Lykke Li (vedi IKEA-POP vol.2) che suona alternando consigli su videoclip di artisti nazionali e internazionali, dai Wildbirds & Peacedrums a Bon Iver. Non esattamente uno speciale su Albano e Romina, per intenderci.

Si parlava di Grammy. Ebbene, se nelle classifiche di vendite la musica indipendente non ha nulla da invidiare agli artisti sotto major, la legge del Grammy non si discute. Non che a ciò corrisponda una minore qualità, anzi. A volte verrebbe da chiedersi come canzoni che altrove si bollerebbero come soporifere, in Svezia riescano a sfondare. Sarà il freddo, sarà la vita tranquilla, saranno le poche ore di luce, sarà l’alcol consumato quanto e più dell’acqua.

Fatto sta che il cantautorato dai tratti folk di Anna Ternheim (myspace) è per popolarità l’equivalente di una Laura Pausini in Italia. Premio come miglior album, “Leaving On A Mayday”, il primo dei quattro a esser stato distribuito anche negli USA per merito della Universal, è rimasto nella top ten nazionale per oltre un mese. Voce inconfondibilmente nordica, arrangiamenti eleganti, spesso orchestrali, da risposta a Bat For Lashes, da dualismo con la più enigmatica e interessante Frida Hyvönen (IKEA-POP vol.5).
La trentenne si era fatta conoscere per una cover di Brodel Daniel, “Shoreline” (youtube). Era il 2004, l’inizio dell’ascesa fino all’ultimo album, quello dell’esplosione lanciato e prodotto neanche a dirlo da Björn Yttling, da cui l’estratto di seguito.

Anna Ternheim – What Have I Done

 

Ci si chieda poi come possa esistere una potenziale girl-band, le Abalone Dots (myspace) da Kalmar, premiata per un folk-bluegrass da nostalgiche di Nashville. Qui sono famose per la loro “Long Lonely Road” (youtube), altrove per altri motivi. Vedere per credere.

Abalone Dots

 

Passando al premio di miglior artista solista, ha trionfato Håkan Hellström (myspace) con il suo songwriting naif e, onore al merito, cantato nella madrelingua. L’impresa riesce, la sua miscela di power-pop e soul è ormai arrivata alla quinta prova, peraltro finalmente sotto EMI. I suoi successi in patria sono dei veri tormentoni, nonostante l’impatto un po’ di una lingua spigolosa come lo svedese. C’è da dire che brani come la “Ramlar” (youtube) dall’esordio del 2000 (“Känn ingen sorg för mig Göteborg”) riescono a far presa anche per i non indigeni (o per meglio dire indiegeni). Un altro esempio il singolo di lancio di questo “Försent för Edelweiss”.

Håkan Hellström "För en lång lång tid"

 

Di ben altra pasta e notorietà, almeno fuori dai confini svedesi, i vincitori forse un po’ troppo scontati della categoria “Miglior band”, ovvero The Soundtrack Of Our Lives (myspace). I sei amici di Goteborg degli Oasis sono tornati con un altro doppio. Ventiquattro brani che non riprodurranno i fasti di “Behind The Music” (del quale ci piace ricordare “Sister Surround” – youtube) che valse loro il tour di supporto ai Gallagher nel 2002, ma che fanno la loro figura per i cultori di questo revival. In parte caro ai Black Rebel Motorcycle Club e agli ultimi Primal Scream non presenta grosse innovazioni, solite canzoncine rock’n’roll permeate di sixties e timida psichedelia. Di gran lunga meglio della discutibile copertina, una sorta di ritaglio da una di quelle riviste mediche sfigate che si merita l’immagine di copertina di questo nono volume di Ikea-Pop.

The Soundtrack Of Our Lives – Thrill Me

 

Cambiando completamente ambito è doveroso citare due nomi più vicini a sonorità elettroniche e sintetiche. Kleerup (myspace), premiato come miglior artista emergente, è un amante dichiarato delle sonorità eighties. Dopo la collaborazione con Cindy Lauper (“Lay Me Down”- youtube) che l’ha lanciato sotto i riflettori, è uscito il suo debutto sulla lunga distanza che ha come brano di punta “Until We Bleed”, cantato dall’onnipresente stellina Lykke Li. Robyn (myspace), vincitrice come best live act, è il vero nome nuovo commerciale della scena svedese. Fashion, anni 80 il giusto, trash anche più del dovuto, electro ma anche hip-hop, si fa apprezzare quando interpreta la risposta nordica a M.I.A. come in “Konichiva Bitches” (youtube) piuttosto che in altre cafonate che è meglio omettere. Anche lei presente nell’LP di Kleerup da cui l’estratto.

Kleerup feat. Robyn – With Every Heartbeat

 

Nessuna menzione invece per il progetto Cocoanut Groove (myspace) e il meraviglioso esordio “Madeleine Street”. Primo posto nella sezione album dei meno titolati Ikea-Awards e dodicesimo nell’altrettanto titolata sezione-album generale del sottoscritto. Fuori dal tempo, visionario, deve molto alle atmosfere crepuscolari da pomeriggio estivo uggioso. Si pensi ai Love o ai The Zombies di quel capolavoro spesso trascurato che è “Odessey And Oracle”. Controtempi, voci sognanti, ballad acustiche da far mancare il fiato (“Hummin’” – youtube) cui si alternano atmosfere che sembrano veramente venir fuori dal 1966 di “Revolver” e “Pet Sounds” (“I Wanted You To Step Into My World” (youtube). Eppure è il 2008 e Olov Antonsson, giovane songwriter di stanza a Londra, è originario di uno dei centri più a nord del paese, Umeå.

Cocoanut Groove – The End Of The Summer On Bookbinder Road

 

(Piero Merola)

 

Le puntate precedenti
IKEA-POP vol.1
IKEA-POP vol.2
IKEA-POP vol.3
IKEA-POP vol.4
IKEA-POP vol.5
IKEA-POP vol.6
IKEA-POP vol.7
IKEA-POP vol.8