PIVOT, O Soundtrack My Heart (Warp / Self , 2008)

“O Soundtrack My Heart” è una delle cose più belle del 2008.
Gli australiani Richard Pike, Laurence Pike e Dave Miller, appena entrati nelle stanze della Warp, riescono a fare centro con un turbine dove si fondono post rock e ambient, colonne sonore ed elettronica.

La sintesi dell’album si trova nella capacità di trasmettere suggestioni varie e chiare come di richiamare, a tratti, i primissimi Explosions In The Sky ed i Port Royal; nell’essere in tutto meticcio, nell’utilizzo dosato di suoni indietronici alla Robert Lippok, nella mescolanza di sfumature jazz, calore acustico e suono elettronico.

E’ difficile trasmettere fino in fondo l’idea di un lavoro che ha come principali caratteristiche la propria coerenza interna e la propria marcata personalità; che è il frutto dell’uso sapiente di tante suggestioni diverse e che, alla fine, trova la migliore lettura nell’esperienza personale legata all’ascolto. Esperienza che attraversa la densità emotiva di “In The Blood”, nella quale possiamo assistere ad un crescendo di quattro minuti e mezzo per inseguire poi la corsa affannata della title track, capace di evocare, insieme, sgomento e pace. Sono gocce di sudore, appunto, quelle scivolano dalla batteria di “O Soundtrack My Heart”, spasmi che trovano sollievo nel successivo delicato incedere di “Fool In Rain”, sollievo che persiste nelle aperture di “Sing, You Sinners”. Il sostrato nostalgico di “Sweet Memory”, che si fonde con la ruvidità di basso e batteria, si smorza nel flusso sommesso di “Love Like I”, dove dei lievi arpeggi glitch si incontrano con battute che sembrano uscire attutite. Stupiscono positivamente soluzioni come quella adottata in “Epsilon”, dove ad un’intro ambient si sovrappone un giro indie rock lasciando in sottofondo una drum machine a spezzare il tempo che richiama molto vagamente i Radiohead di “2+2=5”. Ancora “Nothing Hurts Machine”, sulla falsa riga di “Sweet Memory”, si snoda aprendo basso e batteria per poi stringerli in un pugno e lasciarli scappare di nuovo verso fraseggi liberatori.

E’ slancio verso un suono convulso e profondamente trasversale, ibrido e meravigliosamente dosato nei suoi ingredienti.
“O Soundtrack My Heart” è uno di quegli album che ti fanno pensare a quanta bellezza possa scaturire dall’unione tra suoni acustici ed elettronici e a come, questa fusione, possa sfociare in un coinvolgimento sia fisico che emotivo, attraverso un battito costante capace di trattenere e liberare pulsioni sopite.

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