THE DRAMS, Jubilee Dive (New West / IRD, 2006)

Se ci sono due etichette che non deludono mai, da queste parti, sono la Blue Rose e la New West. A volte basta fare un disco semplicemente e schifosamente rock per essere felici e soddisfatti. E queste due etichette sono maestre nel perpetuare la tradizione americana fatta di certi suoni di chitarra, certe immagini e certi groove. Siamo dalle parti di chi non si è mai dimenticato Elvis ma ha anche amato i Replacements e i Dream Syndicate (soprattutto quelli più meditabondi di “Medicine Show”) e l’esordio dei Drams non può che presentarsi meglio. “Truth Lies Low” è un incipit fenomenale, un po’ alla Buffalo Tom, ed esprime al meglio il manifesto sistematico della band. Rock, nient’altro che rock. Cos’altro aspettarsi dalla stessa etichetta dei Drive-By Truckers? Molti i punti in comune anche se la differenza tra i due gruppi sta nella predisposizione alle jam strumentali, nei Drams totalmente assente. Certo, un po’ di accenti southern ci sono sempre – come l’ingresso dei fiati sull’assolo, telefonatissimo, di “Holy Moses” – ma siamo lontani dai Lynyrd Skynyrd e dalle cialtronate da cow-boy. Se ne sentirà parlare? Certo che no, ammesso che non siate abbonati al Buscadero. Però è un bel disco, ben bilanciato tra ballatone struggenti e pezzi più veloci quasi da college-radio. Anche se un po’ troppo lungo, 67 minuti, è un esordio convincente.

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