HOGWASH, AtomBombProofHeart (Urtovox, 2003)

La vicenda dell’Albino Leffe, la seconda squadra di Bergamo arrivata fino alla serie B, è stata una delle poche sorprese incoraggianti del nostro calcio. Da Leffe, uno dei due paesi che vanta la paternità della squadra orobica, arrivano proprio gli Hogwash. E sarà l’aria quieta e rilassante della provincia o qualche altro segreto, fatto sta che anche il loro “AtomBombProofHeart” è una graditissima sorpresa.

Si presenta con una copertina in perfetto stile 4AD, colline immerse nella luce di un’alba, un po’ come quelle di certi dischi firmati dai Red House Painters. Come il gruppo di San Francisco gli Hogwash sono innamorati dello scorrere lento della musica, di ballate avvolgenti con cui mettere a nudo i propri sentimenti, eppure la loro musica è perfettamente riconoscibile, più nervosa e immediata.

In questo terzo lavoro hanno saputo costruire un suono del tutto personale, nonostante si scorgano tracce delle chitarre slabbrate care ai Dinosaur Jr e della flemma di New Year, Red House Painters e Karate. Undici brani in cui il gruppo sembra aver trovato la chiave per un suono allo stesso tempo elegante ed emozionante.

Le sorprese cominciano subito con gli arpeggi “Better so”, che si dispiega lenta ed avvolgente e mostra una tensione trattenuta che si avverte lungo tutto il disco. Succede anche tra i tocchi gentili di “Imaginary flower”, da cui spunta un finale chitarristico carico di inquietudine, e le atmosfere distese e piene di fascino di “Bribe”. Senza disdegnare episodi più nervosi, i due minuti scarsi di rabbia che esplode in “To become”, anche se i momenti più riusciti sono altrove.
Istanti di autentico splendore come “Sunday morning”, “Watershed” e “Stock phrase”, i vertici del disco, venati di una leggerezza che ne rafforza la bellezza cristallina delle melodie.

Un lavoro pieno di ballate e ricco di emozioni, talvolta con qualche sfumatura folk, “Keys from the bunch” e ” A murder”, in altre circostanze percorso da un suono elettrico, “Prank calls”, ma sempre emozionante. Senza alcun dubbio uno dei migliori album italiani ascoltati quest’anno. Tornando al calcio, un disco da serie A.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *