KEITH JARRETT – GARY PEACOCK – JACK DEJOHNETTE, Whisper Not (2 CD, ECM, 2000)

Un fantastico ritorno, quello di Keith Jarrett! Dopo tre anni in cui la malattia gli ha impedito di esibirsi, Jarrett ritorna, con lo Standards Trio, per un concerto straordinario, al Palais des Congrés di Parigi. Il Trio dimostra di avere mantenuto tutta la sapiente armonia su cui si fonda la sua musica: Jarrett è un leader carismatico, certamente, ma che mai prevarica gli altri musicisti. Agli straordinari lirismi del suo pianoforte, infatti, si affiancano la ritmica di DeJonhette, sofisticata e ricca di personalità, e il basso di Peacock, perfettamente in sintonia.

Tra i brani di questo doppio cd, indimenticabile “Whisper Not”, che dà il titolo all’intero album: le mani di Jarrett sembrano scivolare sulla tastiera, giocando con la melodia, trasformandola e dilatandola, per poi riprenderla fra gli applausi del pubblico. Poi “Round Midnight”, ormai un vero e proprio simbolo della musica jazz, in cui spicca l’eredità del bebop, quasi un omaggio a Thelonious Monk, soprattutto nelle battute iniziali, mentre DeJonhette inventa un accompagnamento insolito quanto suggestivo. Travolgente “What Is This Thing Called Love”, in cui Peacock trova spazio per uno dei suoi migliori assolo, e semplicemente perfetta “Prelude To A Kiss”, in cui piano e contrabbasso dialogano in un’atmosfera rarefatta e sognante.

Alcuni critici hanno sottolineato come sia evidente, nella tecnica di Jarrett, l’influsso degli studi classici, in particolare della musica barocca. Quello che è certo è che raramente si può ascoltare un musicista che con tanta naturalezza riesce a scavare nell’anima della musica, a cogliere il suo spirito più segreto e a farlo proprio. Grandioso poi se riesce a farlo insieme ad altri due musicisti del calibro di Peacock e DeJonhette : se infatti l’atmosfera quasi ipnotica del Concerto di Colonia sembrava essere il frutto di uno speciale stato di grazia, il lavoro con lo Standards Trio rivela anche un altro aspetto, quello della sintonia, dell’affiatamento, e – perché no? – anche di un grande divertimento.

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