L’album della svolta per la band irlandese. Dopo il mezzo passo falso (per alcuni una vera e propria caduta) di “Rattle And Hum” lo stesso Bono aveva affermato al termine di un concerto dublinese: “Per un po’ non ci vedremo, dobbiamo andare a sognare tutto quanto da capo”. Il risultato è “Achtung Baby”, che esce nel 1991, il quale sancisce il definitivo ritorno all’Europa dopo l’infatuazione americana. Non ha caso vengono scelti gli studi di registrazione Hansa di Berlino. “Achtung Baby” è un grande album che per essere compreso e assimilato richiede molti ascolti. Forse non piacerà ai fan degli U2 vecchio stile, quelli di “War” per intenderci, ma il cambiamento era inevitabile: la band aveva bisogno di sperimentare nuove sonorità per trovare stimoli freschi. La mitica ballata “One” vale l’acquisto, ma non sono da sottovalutare “Until The End Of The World” e la graffiante “Acrobat” che insieme alla sentimentale e romantica “Love Is Blindness” chiude egregiamente l’album. Meno spontaneo di “Boy” e “War”, riflessivo e introspettivo, forse anche bugiardo…questo è “Achtung Baby”, sicuramente il miglior modo di presentarsi agli anni novanta per Bono e Co.
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