Sicuramente il disco più debole del loro intero repertorio, edito per mere ragioni commerciali. Il titolo, Beatles in vendita, ne è un’inconsapevole (?) prova. Fine ’64 è un periodo spaventosamente pieno di eventi per i 4 Sirs e la stanchezza, fisica e compositiva, per un po’ si insinua. Preceduto da un grandissimo 45 giri (“I feel fine”, non presente nell’album) che fa pregustare un altro ricco piatto alla “A hard day’s night”, “For sale” lascia un po’ l’amaro in bocca, facendo segnare un passo indietro sia come sonorità che come composizioni (tra l’altro tornano ad essere incise diverse covers come nei primi due albums) e risultando tutto sommato abbastanza piatto e privo di mordente. Due gemme si trovano in ogni caso anche qui : l’incalzante “Eight days a week” e “I’m a loser”, dove Lennon comincia lentamente a mettere a nudo le sue debolezze celate dietro il suo ghigno da impertinente teddy boy. Da segnalare inoltre la bellissima copertina, una delle più viste e fotocopiate della storia del rock.
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