La Top 7 della Settimana (#48, 2022)

7. Christine McVie è morta

Si è spenta la cantautrice e tastierista britannica Christine McVie, nota per aver fatto parte dei Fleetwood Mac per oltre trent’anni. McVie, che aveva abbandonato il gruppo alla fine degli anni Novanta ed era tornata nel 2014, è morta a 79 anni dopo una breve malattia.

6. Phoebe Bridgers e Julia Jacklin fanno belle cover

Qualche giorno fa ad Inglewood, in California, Phoebe Bridgers è salita sul palco dei 1975 per realizzare una cover di “Milk”, raramente realizzata live dalla band britannica. Phoebe Bridgers era già apparsa in due brani della band di cui è grande fan e ha confermato di saper fare suo anche il materiale di altri artisti. Anche la sua collega australiana, Julia Jacklin, in questi giorni, ha realizzato un bell’omaggio: si tratta di “My Heart Will Go On” di Céline Dion. Per l’artista reduce dal buon “Pre-Pleasure”, Céline Dion rappresenta una grande fonte di ispirazione e il tributo di qualche giorno fa a Madrid ne è la prova.

5. Pochi dischi, ma tanti singoli

È già tempo delle rituali classifiche di fine anno e, come sempre accade in questo periodo, pochi dischi vedono la luce. In questi giorni, però, sono arrivati un po’ di singoli interessanti: l’allucinatissimo “The Golden Ratio” degli australiani Tropical Fuck Storm, “Boy’s a Liar” della giovanissima inglese PinkPantheress, ma anche “Bullet in Your Brain” dei Motörhead. Per la storica band metal che fu capitanata dall’iconico Lemmy Kilmister, morto di cancro a 70 anni nel 2015, si tratta di uno dei due inediti contenuti in una versione espansa di “Bad Magic”, ventiduesimo e ultimo disco della band, che si intitolerà “Seriously Bad Magic” e vedrà la luce a febbraio 2023. Materiale per nostalgici, ma non solo.

4. Little Simz si prende tutto

A oltre un anno di distanza dal meraviglioso “Sometimes I Might Be Introvert”, Little Simz continua a raccogliere premi. L’artista britannica, dopo il Mercury Prize e il Libera Awards, ha portato a casa anche il premio Album of the Year nella categoria MOBO, Music of Black Origin, condiviso con Knucks, e cresce l’attesa per l’unica data italiana del tour a supporto del suo quarto lavoro in studio, lunedì prossimo al Fabrique di Milano.

3. Ancora Cure!

Contestualmente all’uscita di una versione estesa di “Wish” per il suo trentesimo anniversario, i Cure hanno pubblicato anche una nuova edizione, anch’essa aggiornata e ampliata, del documentario behind-the-scenes che venne originariamente pubblicato nel 1991. “Play Out” è disponibile su YouTube.

2. Giornate di annunci

Già pubblicato il cartellone di uno degli appuntamenti musicali più importanti della stagione calda europea. Il Primavera Sound, che l’anno prossimo sbarcherà anche a Madrid con una lineup molto simile a quella catalana, vede i grandi ritorni di Kendrick Lamar e dei Blur dopo diversi anni di assenza, oltre ai già annunciati Depeche Mode e alla beniamina di casa Rosalía. Per il resto, un mondo da scoprire fra i nomi scritti a caratteri ridotto e fra gli eventi “a la ciutat”, dove si esibiranno anche i nostri Calibro 35. Anche lo Sziget di Budapest ha comunicato in questi giorni la prima parte della lineup: gli headliner saranno Billie Eilish, David Guetta, Florence & The Machine e gli Imagine Dragons. Tornando a Damon Albarn e soci, invece, l’appuntamento è per l’estate del 2023: i Blur suoneranno a Lucca il 22 luglio e sarà l’unica data italiana, nove anni dopo l’ultima volta.

1. Un bel documentario sull’Haçienda

È disponibile anche su YouTube un nuovo documentario firmato BBC sull’Haçienda, il locale culto della Manchester degli anni Ottanta e Novanta. In quindici anni, l’Haçienda divenne simbolo di una rivoluzione musicale e culturale che rese popolare l’acid house e la scena rave e in quel contesto si consolidò anche il mito eterno del Madchester, contemporaneamente suono, estetica e cultura in un termine coniato dal cofondatore della Factory Records e dello stesso storico locale, Tony Wilson. Il documentario sul club “che ha scioccato il Regno Unito” è impreziosito dai racconti di avventori, di protagonisti della storia del locale e della scena mancuniana di quegli anni: Peter Hook, Stephen Morris, Shaun Ryder, Peter Saville, Noel Gallagher e non solo.