Altre di B, le 7 ispirazioni di “SDENG”

“SDENG” è il quarto disco delle ALTRE DI B uscito il 14 maggio per Costello’s Records e We Were Never Being Boring dopo esser stato anticipato dai singoli “Diagram”, “Peacock”, “Green Tea Tiramisù”, “It’s So Cool”, “9-5er”, “Mommy” e “Lungomare”, ultimo brano pubblicato che vede il featuring de Lo Stato Sociale. Un album dalle tante anime per un progetto musicale dall’attitudine polarizzante e dagli svariati interessi – dallo sport, alla street art – che ha da sempre fatto della sua energia e di un immaginario ricco di stimoli e passioni la sua arma in più. Dal jangle pop, al twee, passando per l’indie-rock più classico e il pop-punk / powerpop da amore al primo ascolto, le ALTRE DI B con SDENG danno spazio al meglio del loro repertorio frutto di 14 anni di presenza sulla scena musicale indipendente italiana. Per farlo, come successo per tutte le produzioni della loro carriera, sono passati dall’ennesimo trasloco, che ha visto questa volta la band spostarsi dalla città alla campagna, per stabilire il proprio quartier generale all’interno di un ex granaio e lasciare che la natura – compreso il pavone presente nel cortile del casale che non ha perso un quarto dei nuovi brani dei felsinei – facesse il suo corso.

  1. Dirty Projectors, “Cannibal resource

L’album Bitte Orca dei Dirty Projectors è nel novero delle opere che mi hanno cambiato (migliorato?) la vita e che in fondo non ho mai compreso appieno, al punto di doverlo riascoltare ciclicamente per cercare di coglierne nuove gradazioni e, soprattutto, per imparare a suonare la chitarra. La struttura e gli intrugli armonico e ritmico di questo brano sono stati di grande ispirazione per SDENG: massima libertà e zero regole. Per la serie “era meglio il libro”, consiglio la versione live di questa canzone al David Letterman Show.

  1. Parquet Courts, “Before the water gets too high” (Pitchfork live su YouTube)

Nella classifica dei migliori album dello scorso decennio redatta da NME figura anche Wide awake! dei Parquet Courts, personalmente troppo lontano da una vetta di prestigio popolata da Arctic Monkeys, Lorde, Kanye West e PJ Harvey. In questo brano il cantante Andrew Savage usa quella figata pazzesca dell’Omnichord, uno strumento elettronico che mi ha mandato in solluchero, per non dire che ho proprio perso la testa. Purtroppo le economie erano quelle che erano e siamo stati costretti a ripiegare sui drum pad di alcune vecchie tastiere GEM, Casio e Korg. Ho anche mandato una mail ai Parquet Courts per esternare il mio amore per quel brano. Non mi hanno cagato.

  1. The Flaming Lips, “In the morning of the magicians

Lavorare in studio con Bruno Germano (IOSONOUNCANE), è stato bello, è nata un’amicizia e ci troviamo d’accordo su molte referenze musicali: abbiamo disquisito a lungo su quale sia la miglior band del mondo (Blur), sui guilty pleasures come gli AC/DC, sul modus operandi di Steve Albini al quale è molto affezionato, e sul fatto che un album qualsiasi dei Flaming Lips sia a conti fatti una lezione universitaria. In SDENG c’è davvero tanto dei Flaming, tanto in scrittura quanto in post-produzione: Bruno ha molte macchine stupende, alcune delle quali costruite da lui.

  1. Dent May, “Take me to heaven

Quando abbiamo suonato la prima volta al SXSW, Andrea ha preso il biglietto aereo 24 ore dopo del resto delle Altre di B: c’era il concerto di Dent May al Mattatoio di Carpi ed effettivamente lo abbiamo invidiato: anche se in sua assenza abbiamo visto i Tokyo Police Club, quindi siamo pari. Appena atterrato ci ha parlato di quel concerto, di quel modo di suonare la batteria: che ha riversato nel nostro album.

  1. Peach Pit, “Being So Normal

Questo è semplicemente un brano bellissimo, estremamente canonico, ma non per questo privo di eleganza. Andrea è fan dei Travis dalla notte dei tempi, non sorprende che si sia preso di Being so normal.

  1. Vulfpeck, “Live at Madison Square Garden

Cosa c’è di più ispirante dei musicisti più bravi del pianeta sullo stesso palcoscenico, nell’arena più importante del mondo, col videoclip più figo del pianeta? Questo live ci ha cambiato il modo di vedere molte cose: la musica non sono solo canzoni, ma attitudine e rapporti interpersonali, senza uno di questi tre elementi il Jenga crolla. Questa è gente che si diverte, che gioca. E lo fa insieme al pubblico. Giacomo aveva acquistato i biglietti per quel live, ma non aveva cash a sufficienza per il volo Bologna-New York City. Che tristezza.

  1. Childish Gambino, “Redbone

Semplicemente WOW! Ma anche semplicemente SDENG!