[#tbt] Wendy Carlos e il suo Bach mutante

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Essendo stata ieri la giornata internazionalità della visibilità transgender, è quasi un obbligo fermarci oggi e pagare omaggio, con il nostro Throwback Thursday, a una musicista trans che ha segnato la storia e cambiato la percezione del pubblico sulle possibilità del suono elettronico.

Sto parlando di Wendy Carlos, studiosa e compositrice americana, tra i primissimi al mondo a esplorare le possibilità stilistiche e timbriche del sintetizzatore Moog. Dopo aver passato gli anni della formazione a studiare informatica e fisica, affiancati a un percorso musicale, Carlos incontrò Robert Moog, famoso inventore del sintetizzatore omonimo, aiutandolo a sviluppare la macchina che dalla fine degli anni Sessanta aiutò a stravolgere la concezione della musica pop e non solo in tutto il mondo.

In questa intervista alla BBC del 1970, Carlos dimostra al pubblico televisivo il mondo dietro agli ammassi di patch, potenziometri e onde di frequenza

 

Nel 1968, lo stesso anno in cui comincia il suo percorso di transizione, Carlos registra “Switched-On Bach”, un monumentale album dedicato al compositore barocco, in cui lascia che la macchina suoni le partiture di Bach. Il focus dell’esperienza sonora offertaci da Carlos non è tanto sulle esecuzioni degli spartiti di Bach, quanto sulle potenzialità timbriche dello strumento elettronico: le sonate, le toccate, le fughe del compositore tedesco acquisiscono una nuova vita, rinnovandosi dalla classica esecuzione acustica e rivelando al mondo una realtà sonora totalmente nuova.

“Switched-On Bach” vincerà nel 1969 due Grammy Awards (più uno alla memoria, successivo), come miglior album di musica classica e miglior performance di musica classica, e vendette più di un milione di copie. A questo disco seguì un altro omaggio ai maestri della classica, “The Well-Tempered Synthetizer”, contenente altre trasposizioni per Moog di composizioni e autori del periodo barocco. Queste esperienze la portarono a collaborare con Stanley Kubrick, grande estimatore di musica seria tra classica e contemporanea, che le affidò la colonna sonora di “Arancia Meccanica” (1971) in cui sono compresi altri famosissimi esperimenti al sintetizzatore.

Nonostante il successo e il consenso sempre più ampio tra pubblico e critica, Carlos condusse una vita molto riservata, non svelando al mondo la sua identità come donna transessuale fino al 1979 quando rilasciò un’intervista a Playboy USA. Il rifiuto della società mainstream rispetto alle persone trans portò la Carlos nel decennio precedente a vivere ‘in segreto’, rifiutando performance dal vivo e apparizioni pubbliche per non rivelare la sua identità, dopo aver concluso il suo percorso di transizione nel 1972. Lo stesso articolo di Playboy, incentrato ben più sulla sua identità che sulla musica da lei prodotta, scoraggiò l’artista statunitense.

Nonostante il contributo fondamentale di questo personaggio per la musica degli ultimi 50 anni, è molto difficile reperire la musica da lei prodotta. Se andate su Spotify, addirittura, troverete solo alcune dalle tracce da lei composte per la colonna sonora di Shining, sempre a fianco di Kubrick. Una biografia a lei dedicata è uscita solo lo scorso anno, e pochissime sono le informazioni e le fotografie che abbiamo di questa musicista.

L’invito è, ovviamente, recuperare la sua discografia (con ogni mezzo necessario) e di approfondire e condividere la storia di Wendy Carlos, pioniera di nuovi mondi musicali e di un suono mutante che ha cambiato la storia della musica.