SSALIVA, “Unshielded” (Slagwerk, 2019)

“Unshielded” segna il ritorno di Ssaliva, producer belga noto agli uffici anagrafe come François Boulanger. L’ennesimo tassello di una discografia sfaccettata, che da anni si muove tra l’hygnagogic pop e un ambient à la Lynch o Ridley Scott, conferma le ottime intuizioni artistiche in un EP brevissimo (4 le tracce per soli 11 minuti di ascolto) alzando inoltre il tiro rispetto ai lavori usciti solo lo scorso anno, immergendoci in un’atmosfera dreamy in HD.

Ad accogliere l’ascoltatore è il panorama ostile di “Slender”, opening che introduce ai paesaggi sonori disegnati sapientemente da Ssaliva, per poi passare ad “Unshielded”, perlina pop che porta a un nuovo livello le sperimentazioni simil-vapor che anche il nostro aveva tentato nella prima metà di questo decennio. Il brano non è però una stanca riproposizione di un già sentito ma spicca per la lucidità di composizione e arrangiamento, con una struttura minimale (e minimalista) che accontenterà i più esigenti fan del sound design -di cui arricchisco allegramente le fila.

Nota di merito anche per il finale, anche qui siamo su territori semi-ambient oscuri e ostili, che mi ricorda quanto di meglio usciva da Chino Amobi e compagni di NON Worldwide ai suoi albori, tra il 2015 e il 2016.

In definitiva, ci sono molti modi per passare una dozzina di minuti. Non serve che li elenchi, ma sappiate che “Unshielded” è certamente tra quelli migliori, e più sani.

73/100

(Matteo Mannocci)