MAMAVEGAS, “Hymn for the bad things” (42records, 2012)

“Il primo vero album dei Mamavegas”, come definito dalla stessa band che fa base a Roma, arriva a fine anno, chiudendo in bellezza un’annata musicalmente florida. I Mamavegas, dopo una serie di ep, mettono sul piatto questo disco sulla lunga distanza che ha un marcato sapore internazionale.

La stessa impressione la devono aver avuta anche alla Rough Trade, tanto che “Hymn for the bad things” uscirà a inizio 2013 per la gloriosa label inglese. Per il momento il disco invece è stato pubblicato per il mercato italiano dalla 42records. I sei musicisti per questo loro brillante “primo vero album” hanno messo insieme undici brani densi di fascino sonoro, in cui le parti vocali convivono in perfetto equilibrio con gli strumenti. Anzi gli arrangiamenti sonori, gli intrecci della sezione ritmica, complessi ma allo stesso tempo fruibili, sono fra le tante note positive di questo disco.

Il singolo “Mean and proud” e la successiva “Sooner or later”, arricchita dai fiati, indicano la via maestra che seguirà tutto il lavoro. In ogni brano si ritrovano echi di new wave e pur con tanti richiami la musica mantiene una sua precisa identità. Per esempio “Self portrait in four colours” potrebbe stare senza problemi in qualsiasi disco dei Death Cab for Cutie, mentre “Tales from 1946” rimanda ai Broken Social Scene.

79/100

(Francesco Melis)

15 gennaio 2013

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