Puorz du Cinema (06.12.2012)


Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore di Wes Anderson [In sala]
Il cinema di Wes Anderson potrà anche avere molti detrattori, ma si conferma film dopo film come una delle avventure più esaltanti – e al contempo “intime” – della Settima Arte contemporanea. Qui dentro c’è tutta la summa dell’Anderson-pensiero, come al solito carico di mestizia, dolcezza e buffa ironia tragica: tutto nella medesima quantità. Da non perdere!


La bicicletta verde di Haifaa Al-Mansour [In sala]
Arriva da Venezia il primo film saudita diretto da una donna. Dovrebbe forse bastare anche questo dato sociale per risvegliare in voi la curiosità di comprendere quale strano oggetto cinematografico si stia maneggiando. Varrà comunque la pena ribadire come, anche al di là dell’importanza storica della pellicola, Wadjda (questo il titolo originale) metta in scena con sincerità, passione e partecipazione una storia avvincente ed emozionante.


The Grey
di Joe Carnahan [In sala]
La Koch Media fa decisamente sul serio, e per la sua seconda distribuzione porta sugli schermi italiani un film avvincente, magari non sempre originalissimo ma senza dubbio godibile. Dopotutto l’aspro confronto tra uomo e natura nelle gelide terre dell’Alaska ha un appeal al quale è francamente difficile poter resistere…


Grandi speranze
 di Mike Newell [In sala]
Il celebre e avvincente romanzo di Charles Dickens non aveva bisogno di una nuova riduzione per il grande schermo. Su questo non c’è dubbio. Come non c’è dubbio che Mike Newell ce la metta tutta per portare a casa con onore il compito, e se fallisce lo deve in gran parte a una sceneggiatura raffazzonata, infarcita di dialoghi che spesso rasentano il ridicolo. Ralph Fiennes e Helena Bonham-Carter sfoderano interpretazioni memorabili, ma il tutto è troppo ingessato e “falso” per potersi reggere sulle proprie gambe.


Leviathan
 di Lucien Castaing-Taylor, Véréna Paravel [Documentari]
Lungo le coste di New Bedford, nel Massachusetts, la pesca è un’antica tradizione. Come nel Moby Dick di Melville, è la metafora dell’eterno scontro tra uomo e ambiente, una lotta per la sopravvivenza in cui il rispetto convive con il timore e i sentimenti trascendono la razionalità. In un paesaggio ostile e impetuoso, navi con la prua puntata verso il mare aperto solcano onde minacciose, mentre i gabbiani volteggiano in un cielo spesso plumbeo, dando un’aria suggestiva a una sfida tra uomo, tecnologia e natura che si attua secondo traiettorie millenarie.

 

a cura di www.cineclandestino.it

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