Il mio nome e’ Porz, Karl Porz: il nuovo logo e le celebrazioni del decennale
Non potete immaginare quante volte è stato storpiato, il nome Kalporz. A tal punto che si potrebbe pensare di fare un piccolo museo con le lettere, le mail, i giornali che contengono gli errori – i più fantasiosi! – se solo questo interessasse a qualcuno. Karl Porz è uno dei più belli, tipo nome-cognome, “Il mio nome è Porz, Karl Porz” alla James Bond, ma anche Kalporaz, Kaporz, Kalporoz e il più classico Kalportz. “Potevate scegliervelo più facile”, è la risposta più facile. Inoppugnabile.
Da oggi Kalporz ha un nuovo logo, e può essere anche che aiuti a focalizzare il nostro nome, a farlo meglio ricordare. A lato della scritta ecco poi un’immaginetta, quella di un animaletto che in Emilia è venerato come un dio (a Castelnuovo Rangone c’è persino una statua nella piazza principale!) e che a noi ci sta particolarmente simpatico. Vorrà significare qualcosa, no?
Lì, nel maialino che slurpa, opera di Stefano Folegati, c’è tutta la spiegazione del nome Kalporz. E sapere cosa vuole dire può aiutare anche a non sbagliarlo. Non che sia un dubbio amletico, ma è una domanda che ci è stata posta più volte e da ultimo, l’altro giorno, da Gigi dei Perturbazione.
Ora il nostro logo è lì, e non c’è forse neanche più bisogno di chiedere una traduzione ad un bolognese.
Il nuovo logo arriva esattamente nel decimo anno di vita di Kalporz. Ed in terra emiliana fervono i preparativi per le celebrazioni di questo numero tondo. L’appuntamento per tutti – kalporziani passati, presenti e futuri – è sabato 23 ottobre a Cavriago (RE) con il concerto di A Toys Orchestra, in quel Circolo Arci Calamita che ha ospitato il primo Festival di Kalporz nel 2003 e dove da ormai otto anni ogni sabato si accende la luce sotto l’insegna in legno di “Live in Kalporz”. Restate sintonizzati qui e sul nostro Facebook, a breve i dettagli.
(Paolo Bardelli)
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