THE HEADS, Everybody Knows We Got Nowhere (Sweet Nothing Records, 2000)

Alfieri di una certa nuova psichedelia inglese, molto pesante ed acida, gli Heads ci stordiscono letteralmente con questo lungo album pieno di distorsori e feedbacks. Purtroppo, all’interno di questo marasma sonoro, troviamo un desolante nulla qualitativo, neppure riempito da una carica che sembra sincera. E’ davvero difficile e spiacevole trovarsi a stroncare la fatica di questi quattro ragazzi (Paul R A Allen, Simon Price, H.O.Morgan e Wayne C Maskell), ma ahimè le idee abitano da un’altra parte. Si possono parzialmente salvare l’introduttiva “Legavaan Satellite”, brusca e ruvida, la liquida, meditativa, sfortunatamente troppo corta “Kraut Byrds” e la successiva “Could Be…”, hard blues abbastanza vicino al clima della Jon Spencer Blues Explosion. Il resto è francamente vicino all’inascoltabile, a meno di non essere un cultore della distorsione e del rumore fine a se stesso. Come dice il mio fidato rivenditore di dischi, “otto braccia rubate all’agricoltura”. Certo che se me lo diceva prima…

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