Non viene posto un limite, non si distinguono generi, formati, o suggestioni: i Pile sputano tutto assieme, e fanno centro.
"Cosa sono gli album migliori dell’anno? Ovviamente, non ne ho idea".
Prestazioni maiuscole e normali amministrazioni.
I texani, ormai alla terza fatica, hanno esaurito da un pezzo le possibilità di esplorazione “individuale” di questo genere.
Sopravvivere nel senso di “ehi, siamo vivi, siamo ancora qui, guardate, ecco un album nuovo” non è esattamente il modo migliore di fare musica.
Un passo deciso verso il pop e lontano dal lezioso e dal solenne, mantenendo la vena hardcore.
Il programma di rielaborazione dell’house si è concluso, ora resta solo la volontà di resuscitarla: non infonderle una nuova vita, ma restituirle quella di prima....
Piccolo breviario dell’elettronica, ben confezionato e d’intrattenimento. Non vuole stupire, vuole divertire e scuotere corpi (e ci riesce discretamente).
Il ritmo ipnotico, la melodia a metà tra l’epico e il comico, la frenesia da horror, i guizzi affilati, l’atmosfera garage-rock. Un carnevale eterogeneo ma...
Perché mai qualcuno dovrebbe avere voglia di ascoltare i Pixies che dopo vent’anni scimmiottano goffamente quello che erano tanto bravi a fare vent’anni fa?