• ROYKSOPP, The Understanding (Astralwerks, 2005)

    Il luogo comune dell’estate 2005 tra i commentatori giornalistico-musicali? Che l’ultimo album dei Röyksopp assomigli agli Air. Lo si è letto dappertutto, dal Corriere al Mucchio passando per Sentireascoltare, tutti concordi nel sottolineare con doppia riga che il duo norvegese ha sfornato un cd con un’affinità elettiva con la French Band. Nostro sommesso avviso: considerazione…

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  • THE CORAL, The Invisible Invasion (Deltasonic / Sony, 2005)

    A chi non è capitato di comprare un disco, di metterlo su e di iniziare ad ascoltare ossessivamente la stessa canzone che, a pelle, la si sente da subito propria? Finisce e subito sei lì compulsivamente a pigiare il tasto repeat o a riavvolgere il nastro. Succede di rado, ma succede. Di solito quella è…

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  • FOUR TET, Everything Ecstatic (Domino / Self, 2005)

    E’ una intensa cavalcata lungo le molteplici direttici dell’elettronica “Everything Ecstatic”, il quarto e ultimo lavoro di Kieran Hebden – alias Four Tet – e non poteva essere altrimenti. Variando, sperimentando, aumentando il grado di mezzi espressivi che vengono ad interagire con le macchine, per non essere più etichettato solo come membro della scena folktronica.…

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  • OASIS, Don’t Believe The Truth (Sony, 2005)

    E fu così che gli Oasis passarono al lato oscuro della forza. E quale potrebbe essere questo “lato oscuro” per un gruppo che ha sempre fatto dei Beatles i suoi portabandiera? Ma ovviamente i Rolling Stones. Non ci si crede? Beh, effettivamente si sta un po’ estremizzando, ma il riferimento ai Darth Vader del rock…

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  • FOO FIGHTERS, In Your Honor (BMG, 2005)

    Avevo un amico che una volta, guardando un video dei Foo Fighters (correva l’anno 1998), disse: “Certo che se per avere i Foo Fighters dovevamo pagare lo scotto della morte di Kurt Cobain, beh, ne valeva la pena!”. La provocazione, allora, era e rimaneva tale, ma poteva avere un senso. Grandi infatti erano le aspettative…

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  • NEW ORDER, Waiting For The Sirens’ Call (Warner, 2005)

    Il 18 maggio di quest’anno è stato un quarto di secolo che ci ha lasciati Ian Curtis. Troppo sensibile, troppo anticipatore. Troppo. Cos’hanno fatto e cos’hanno rappresentato i suoi Joy Division lo sappiamo tutti: i discepoli sonori del gruppo mancuniano si contano a bizzeffe, e gruppi come Interpol o Black Rebel Motorcycle Club devono accendere…

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  • GINEVRA DI MARCO, Disincanto (Luce appare, 2005)

    L’Lp che doveva essere un Ep, questa è la storia dell’ultimo album di Ginevra Di Marco. “Disincanto” poteva benissimo fermarsi al pezzo cinque, “Hannorè”, e tutto sarebbe stato lo stesso. Anzi avrebbe rappresentato il buon ritorno di una magnifica voce di cui non si poteva che sentire la mancanza. Invece Ginevra ha voluto confrontarsi sulla…

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  • MARLENE KUNTZ, Bianco sporco (Virgin, 2005)

    La maturità artistica è un concetto che può far discutere, perché la maggior parte delle volte l’irruenza e la spontaneità giovanile unite al fatto che si arrivi al primo disco con un armamentario esteso di canzoni sulle quali fare un’oculata scelta fanno ritenere che le migliori prove degli artisti siano le prime. In tema di…

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  • Mojo Nomination (Londra) (4 maggio 2005)

    Mojo Nomination (Londra) (4 maggio 2005)

    Se si è a Londra e si sfoglia Time Out, la bibbia del cosa fare e vedere nella capitale inglese, si è immediatamente assaliti allo stesso tempo da un’eccitazione cavalcante per il numero spropositato di live act di qualità e una malinconia sordida perché questa quasi infinita possibilità di scelta non è riservata a chi…

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  • DOVES, Some Cities (Heavenly / EMI, 2005)

    Che ai Doves piacessero i chiaroscuri lo si era intuito fin da quel piccolo capolavoro che è il loro album d’esordio “Lost Souls”, ma con “The Last Broadcast” avevano aumentato le tonalità, aggiunto qualche colore – non tanti, a dir la verità – alle trame malinconiche del primo lavoro, e avevano iniziato a sperimentare pur…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010