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Dal 2024 Terraforma, che per un decennio si era affermato come il festival di musica elettronica e avant più apprezzato fuori dai confini italiani anche grazie alla suggestione quasi cinematografica di uno scenario come Villa Arconati, ha un nuovo epicentro urbano nel cuore della città, come vi abbiamo raccontato ormai dodici mesi fa.
Dalla piccola Versailles italiana a Parco Sempione, storico polmone della città che lega i destini e l’urbanistica della Milano sforzesca a quella ottocentesca, scelto da Threes Production come nuovo nucleo di Terraforma. Non a caso EXO, nome del format che vedrà nel 2025 altre due tappe a inizio autunno a Roma e Palermo, in greco ha l’accezione di “fuori” inteso come movimento verso l’esterno dal nucleo di un’entità.
Terraforma continua a raccontare e a rappresentare con i suoi linguaggi il rapporto tra una città in continuo mutamento e la risposta alle esigenze di chi la vive o vive le sue proposte culturali come forma di responsabilità collettiva e – per usare le parole del co-fondatore e direttore artistico Ruggero Pietromarchi – come uno strumento di attivazioni di relazioni “più sane tra persone, ambiente e istituzioni”. La sostenibilità è sempre stato l’elemento propulsore di Terraforma, tratto distintivo insieme a una proposta musicale che alterna gloriosi pionieri della sperimentazione e del clubbing a dj e producer della scena avant/techno contemporanea, senza rinunciare a lecture con alcuni dei nomi in cartellone, passeggiate sonore, con talk e laboratori tematici ospitati dal Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco e una serie di progetti collaborativi con Times Movement e la piattaforma SHAPE+
In questo EXO c’è Florian Hecker a rappresentare la prima categoria nell’inedito, per Terraforma, salone d’onore di Palazzina Appiani, la struttura costruita attorno alla tribuna d’onore destinata a Napoleone per gli spettacoli dell’Arena Civica, una delle rare testimonianze della breve era napoleonica, poi storico spazio di uso sportivo e culturale (ospitò una storica doppietta dei Radiohead nel tour di In Rainbows del 2008 che vi abbiamo raccontato ormai quasi due decenni fa) . Co-curata dal festival di Cracovia Unsound, FAVN è una performance automatizzata tra ipnosi e percezione sensoriale in cui il visionario compositore tedesco interpreta concetti nati con la psicofisica del XIX Secolo sulla quantificazione dei sensi in un’attualizzazione sonora de “L’après-midi d’un faune” di Debussy. Presentata in varie repliche tra sabato e domenica rappresentata un ottimo momento di isolamento e alienazione nel torrido weekend milanese al pari dell’altra installazione pensata per un altro spazio suggestivo di Parco Sempione, come Torre Branca, progettata da Gio Ponti e per molti anni secondo edificio più alto di Milano dopo il Duomo. Una selezione di inconfondibili e iconici mix di Lorenzo Senni diventa la colonna sonora in loop su un panorama a 360 gradi della città – con effetti piacevolmente distopici dopo il tramonto, nell’ambito del progetto EUREKA! co-curato da un altro festival europeo, il Nuits Sonores di Lione. Col suo classico tocco, il producer romagnolo isola in questa selezione centinaia di build-up — provenienti principalmente dalla trance, ma non solo – proiettandoli su progressioni estese e mai lineari dal forte potere evocativo.
Altri due progetti inediti ed esclusivi per l’Italia, entrambi del mondo PAN, sono stati ospitati dai Giardini della Triennale nella serata di sabato con un Parco Sempione contemporaneamente attraversato e invaso dalla parata del Milano Pride: “The Talk”, performance multidisciplinare di un altro produttore e compositore di origini romagnole e da tempo di base a Milano, Daniele Guerrini aka Heith, con l’artista e producer newyorchese James K, la ricercatrice Günseli Yalcinkaya e il design visuale di Andrea Belosi. Ispirato al meccanismo di Antikythera, primo computer della storia, lo spettacolo assume la forma di un surreale panel talk su un tappeto di ambient e noisey/dream-pop, sospeso in una realtà atemporale. Lo spoken word diventa uno strumento di finzione provocatorio per indagare il ruolo delle tecnologie nella costruzione delle narrazioni e della percezione del reale.
A seguire il fondatore della label berlinese Bill Kouligas ha presentato il suo progetto “The Drum and The Bird” realizzato con Forensis, ente di ricerca no-profit che indaga su forme di repressione e violenza commissionate da attori statali e privati.
un’esperienza sonora immersiva e oscura che esplora il legame di ecologie perdute e deturpate con le drammatiche conseguenze del colonialismo tedesco in Namibia tra drone, dub e silenzi come parte di un archivio sonoro vivente che reinterpreta uno dei tanti, troppi, capitoli dimenticati della storia coloniale europea. Ricordato ufficialmente per la prima volta solo lo scorso maggio dal governo della nazione africana, lo sterminio di oltre 65 mila persone delle popolazioni Herero e Nama perpetrato dai colonizzatori tedeschi tra il 1904 e il 1907 è da molti storici considerato il primo grande massacro del Novecento con campi di concentramento e di sterminio.
Come ogni Terraforma che si rispetti non manca il clubbing e, anche in questo secondo EXO milanese, c’è Gatto Verde, spin-off di successo esportato negli ultimi da Club Adriatico da Ravenna a Milano. Poco prima di mezzanotte si esce dall’ecosistema Parco Sempione per una lunga notte di djset e live che vede tra gli act ospitati per la prima volta dal Teatro Principe, la dj italiana Sister Effect, l’ex responsabile booking del MOT e resident di NTS Melissa Fund aka MI-EL e l’esperto e ineffabile DJ Plead a chiudere dopo il movimentato set degli scatenati HiTech, collettivo formato da KING MILO, MILF Melly, and 47CHOPS. Dopo pochi minuti i tre decidono di eliminare in autonomia le transenne poste tra consolle e platea offrendo un’ora di inafferrabile ghettohouse tra footwork e hip hop alla maniera di Detroit. E l’atmosfera finalmente si riscalda.
C’è poco da riscaldare, date le condizioni climatiche molto complesse, il giorno dopo nel pomeriggio/serata di chiusura ospitato nuovamente in una domenica gratuita aperta alla cittadinanza sempre all’interno di Parco Sempione. A curare la variegata selezione di artisti dal respiro sempre molto Sud Globale la label Hundebiss di Simone Trabucchi aka Still che porta sul palco del Teatro Continuo Burri, il djset di Marylou dj francese con base a Berlino, ex affiliata di Morphine Records, YOUTH e Ominira e parte del collettivo Wheel Of Fortune dj con rRoxymore, CCL, Nono Gigsta, il djset brasiliano Anderson do Paraíso esponente della scena Funk BH (o Funk Mineiro), una sua risposta oscura e minimale a quelle sonorità non a caso fresco di debutto su Nyege Nyege, il live di un altro resident di Terraforma come Jim C. Nedd, performer, artista e fotografo oltre che metà del duo Primitive Art e, in chiusura, il b2b di un altro producer affezionato a Terraforma e più volte presente nelle scorse edizioni, come Luca Mucci aka Piezo al fianco di un’altra artista sperimentale brasiliana, di stanza a Berlino, come alys(alys)alys.
Sostenibilità è anche ridimensionamento e una maggiore consapevolezza dei propri spazi e del proprio ruolo all’interno di un ecosistema cittadino.
In questo senso il format Terraforma Exo continua con fierezza e successo a disegnare traiettorie molto personali e originali nel vuoto e stanco panorama estivo italiano.
Credits fotografici: Stefano Mattea, Elena Tredici – THREES PRODUCTION