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#IT-Alien
Dai chiari di luna bolognesi alle nebbie inglesi
Dopo i primi passi mossi tra le luci crepuscolari di Bologna, Di Notte – il duo formato da Domenico Aloi e Luca Malatesta – ha pubblicato lo scorso 18 luglio per Mia Cameretta Records/GoodFellas l’EP, contente in parte brani live, “Few more shreds of this dark sky”, aggiungendo ulteriore chiarezza alla propria singolare visione post punk.
Matrice e influenze anglofone, ma sentimento tutto italiano contribuiscono a rendere personale e armoniosa la nuova uscita, preceduta soltanto pochi mesi fa dal mini album di debutto omonimo.

L’EP Few more shreds of this dark sky
Con copertine e grafiche curatissime, “Few more shreds of this dark sky”, contiene all’interno la canzone inedita Desert(o), pubblicata l’11 luglio come singolo, e una sequenza di live registrati durante i concerti registrati nel club bolognese Locomotiv.
I brani, cinque in totale, sono il frutto di esperienze maturate nel corso di avvenimenti che hanno coinvolto Domenico e Luca, tra il rimpianto e la ripresa da amori finiti, viaggi e riflessioni sulla vita, tradotte nell’ambito di un’atmosfera new wave che si serve di ritmi serrati e riverberi ariosi, adagiati su melodie urgenti e malinconiche.
Mentre Desert(o) vibra di sonorità cupe, in cui echeggiano richiami a band come Bauhaus, Interpool e primi U2, le canzoni suonate dal vivo, tra cui Cest la Vie, sono più sgangherate ed energiche, grazie anche a travolgenti riff di chitarra. Un esperimento curioso è contenuto inoltre nell’ultimo brano della tracklist, Disorder, medley di varie cover che la band ha descritto come “l’incontro tra Joy Division, Billy Idol e gli Strokes in un frullatore”.
Il duo Di Notte è decisamente sulla buona strada.
(Eulalia Cambria)