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Cosa sono 7 anni? Un’eternità, soprattutto nel mondo della musica. E in questo lungo periodo 2018-2025 dei Forth Wanderers non abbiamo più avuto notizie. Loro che negli anni Dieci erano pienamente a fuoco, diciamo arrivavano un po’ tardi rispetto all’ondata indie-rock ma ancora ci stavano dentro. E ora?
I Forth Wanderers – Ava Trilling, Ben Guterl, Zach Lorelli, Noah Yu Schifrin e Duke Greene – pubblicheranno “The Longer This Goes On”, il loro terzo album, per Sub Pop venerdì 18 luglio 2025.
L’album è stato prodotto da Dan Howard ai Chateau Grand Studios e Future Sounds di New York, e mixato e masterizzato da Al Carlson presso Gary’s Electric, sempre a New York.
Noi li abbiamo amati fin da subito, loro e la loro frontwoman dallo sguardo enigmatico: ne parlavamo nel 2016, quando ancora non erano nessuno e le visualizzazioni su YouTube del loro video “Slop” erano poche centinaia. Al tempo l’album d’esordio “Tough Love” (2014) non era nemmeno sulle piattaforme, e non era ancora arrivata la Sub Pop che li ha messi sotto contratto forse un po’ tardi (“Forth Wanderers” è del 2018).
Vediamo il loro nuovo video che in effetti parla di un “7”, ma sono mesi non anni: “7 Months”, diretto dal membro della band Noah Schifrin insieme alla sorella Elisabeth Schifrin.
I Forth Wanderers hanno dichiarato quanto segue circa “The Longer This Goes On”:
“C’è una cosa che i Forth Wanderers vogliono chiarire mentre si preparano a pubblicare il loro terzo album The Longer This Goes On: «Non siamo tornati», afferma con forza il chitarrista Ben Guterl. Un’affermazione forse inaspettata per accompagnare il primo album da quando la band si è sciolta sette anni fa, ma per loro è semplicemente la verità: si sono riuniti per registrare i dieci brani meticolosamente costruiti che compongono questo nuovo disco, e stanno ancora cercando di capire cosa significhi essere i Forth Wanderers, oltre dieci anni dopo l’inizio del progetto.
Eppure, ascoltando queste canzoni – che brillano grazie ai testi urgenti e istintivi della cantante Ava Trilling e alla naturale chimica musicale del gruppo – è difficile pensare che resti qualcosa di non detto.
Piene di melodie lucidissime, armonie vocali scintillanti e ritmi sinuosi e sghembi, le tracce vanno ben oltre il concetto di “ritorno alla forma”: qui la band si concede di prendere strade laterali per arrivare a un ritornello, stratificando dettagli strumentali per riempire gli spazi vuoti, creando aperture per la voce ammaliante di Trilling o reiterando un riff o un verso fino a trasformarlo in un mantra zen. In The Longer This Goes On, i Forth Wanderers suonano più consapevoli e sicuri di sé che mai. Ma non chiamatelo un comeback.
Il viaggio verso The Longer This Goes On è iniziato in una caffetteria di Brooklyn nell’estate del 2021, dove Guterl e Trilling si sono incontrati per la prima volta dopo lo scioglimento del 2018.
«Abbiamo parlato per quattro o cinque ore di tutto», racconta Trilling. «Verso la fine della conversazione, Ben mi ha chiesto se volevo provare a fare di nuovo musica insieme.» La proposta l’ha colta di sorpresa, ma ha accettato.
I tre anni di distanza avevano alleggerito la pressione che la band avvertiva un tempo: «Sembrava che non ci fosse più nulla da perdere», aggiunge Guterl. «Eravamo liberi di sperimentare e divertirci.» Ritrovare gli altri membri – il bassista Noah Schifrin, il chitarrista Duke Greene e il batterista Zach Lorelli – è stato rassicurante: «Sembrava di essere tornati al liceo.»
Questa volta hanno rivoluzionato il loro processo creativo: «In passato, partivamo sempre da dei demo che Ben ci mandava», spiega Schifrin. «Questa è la prima volta che molta della musica è nata in modo organico.» «Tutti e cinque abbiamo contribuito alla scrittura in modi nuovi», aggiunge Guterl.
La distanza dalla separazione iniziale ha portato anche maturità e riflessione. «Abbiamo avuto modo di chiedere scusa, affrontare le cose», dice Schifrin. «È stato difficile per Ava, essere l’unica ragazza giovane in una band di ragazzi.»
All’epoca, alcuni di loro erano ancora adolescenti quando la loro musica aveva attirato l’attenzione di artisti come Lorde. Oggi, con sette anni di distanza, si ritrovano adulti: «Non c’è più la pressione di definirsi o rimanere in una comfort zone», dice Trilling. «Ci siamo divertiti a esplorare stili diversi – blues, country, lenti, cupi – tutto ciò che suonava bene.»
Lo spirito ardente del country e del blues si sente chiaramente, dal basso pulsante di Make Me alle melodie dilatate di Spit. Perfetta cornice per i testi di Trilling: taglienti, onesti, e animati da una sincerità bruciante.
«Non tirarmi su / preferirei restare sdraiata. Muovi la mia lingua / così posso fare un suono», canta in To Know Me/To Love Me, divisa tra lo smarrimento e l’indifferenza. In 7 Months, racconta notti insonni e settimane passate a letto, sperando che quel “tu” rimanga al suo fianco.
Sono confessioni universali e intime, capaci di parlare a chiunque viva un amore incerto, ma così dettagliate da sembrare impossibili da inventare. Con The Longer This Goes On, i Forth Wanderers perfezionano questa capacità, tessendo con testi minimali e arrangiamenti sontuosi le loro malinconie più potenti.
I Forth Wanderers non sanno cosa riserva il futuro: non sanno se registreranno ancora o se suoneranno mai dal vivo queste canzoni. Questi dieci brani sono quindi istantanee preziose di un momento irripetibile: la rinascita di un’amicizia tra compagni di scuola le cui vite sono state stravolte troppo presto, e la consapevolezza di un presente in cui finalmente suonano secondo le proprie regole.