La Top 7 della Settimana (#5, 2023)

7. Il sax di James Brandon Lewis è ancora più energico

Il sassofonista James Brandon Lewis ha fatto uscire “Eye Of I” su ANTI- Records, virando nella forma trio con sax, batteria e violoncello elettronico e inseguendo l’impatto e l’energia.

6. Rose Gray, l’ectasy è una droga degli anni ’90

Se si pensa all’elettronica e al pop, uno dei decenni migliori è stato quello degli anni ’90, a cui evidentemente guarda Rose Gray, una delle stelle nascenti più interessanti del Regno Unito nel genere.

Ecco cosa dice sul suo nuovissimo singolo “Ecstasy”, che è tratto dall’ep “Higher Than The Sun” (che esce su Play It Again Sam, etichetta di Lykke Li, Anna of the North e Soulwax): “Ecstasy è un momento da club banger per me. Come molti dei miei dischi dance preferiti degli anni ’90, c’è un’esplosione, pura estasi, pura beatitudine ravey anthemica… È un disco da club. Fa innegabilmente venire voglia di ballare”.

5. La psichedelia elegante degli Ulrika Spacek

Si compone di flautini, batterie acide, arpeggi con chorus e delay, ma anche di un pop elegante: “The Sheer Drop” è il primo estratto dal nuovo album della formazione indie-rock psichedelica londinese Ulrika Spacek.

L’album “Compact Trauma” uscirà il 10 Marzo per Tough Love.

4. “Layla” anticipa il nuovo album degli Unknown Mortal Orchestra

Sono giunti ormai al 6° album i mitici Unknown Mortal Orchestra: il nuovo album “V” uscirà il 17 Marzo per Jagjaguwar. Il primo singolo è “Layla”, e ha il gusto buono di quanto di meglio sanno fare gli UMO.

Il nuovo album è stato concepito dalla band di Ruban Nielson tra Palm Springs, California, e Hilo, Hawaii. Dalle note stampa ‘V’ è influenzato “dalla tradizione AOR californiana, dal classic rock, dal pop strampalato del passato e dal folkore hawaiano”

3. Lo stile di Harry Styles ai Grammy

Poco da commentare… top. Tra l’altro Harry Styles ha vinto ieri notte i Grammy Awards come miglior album dell’anno. Io gli avrei dato anche quello come migliore look.

2. Le Wet Leg conquistano i Grammy Awards come “Best Alternative Music Album”

Le nomination erano, a mio parere, “tremende”: trovo assurdo che fossero in lizza per il miglior “alternative album” ai Grammy gli Arcade Fire (“WE”), Björk (“Fossora) e Yeah Yeah Yeahs (“Cool It Down”); i Big Thief (“Dragon New Warm Mountain I Believe in You”) ci stavano ma per fortuna c’erano anche le Wet Leg che – contrariamente ad ogni pronostico – hanno vinto.

1. Un disco stratificato: “The Waeve” di Graham Coxon e Rose Elinor Dougall

Pare davvero bello, bisogna solo immergersi e goderne.