Inca Babies, punk-blues mancuniano tra Cramps e Nick Cave


Un tesoro misconosciuto, gli Inca Babies.

Formatasi a Manchester nel lontano 1983, la band è oggi un trio formato da Harry Stafford (voce, chitarra e tastiere), il bassista Vince Hunt (già nei Blue Orchids) e il batterista Rob Haynes – ex Membranes – coadiuvati da Kevin Davy alla tromba. L’ottavo lavoro “Swamp Street Soul” arriva dopo la Death Blues Trilogy, pubblicata tra 2010 e 2014, e restituisce una formula punk-blues dal sapore gotico in cui si incontrano Jon Spencer con i Birthday Party e lo psychobilly.

L’album si avvale della produzione di Simon “Ding” Archer (PJ Harvey, The Fall) ed è trainato da due singoli eccellenti: “Walk In The Park” la cui chitarra ossessiva pare suonata da Poison Ivy ma il mood è decisamente inglese e “Crawling Garage Gasoline”, rivisitazione di un loro classico degli esordi che Stafford introduce così, “A tale of the descent into the maelstrom but don’t forget to get some gas along the way“. Highlists in scaletta anche “Bigger Than All Of Us” e “Oh, The Angels How I Bless Them”, una doppietta tra tensione e rilascio, storie di follia e personaggi megalomani guidate dal chitarrismo visionario di Stafford. Gli Inca Babies sono stati invitati quattro volte al radio show di John Peel per la BBC; nel momento di hiatus la Cherry Red ha rinnovato l’interesse verso il gruppo pubblicando la compilation “1983-1987: Plutonium”, facendoli di fatto tornare insieme.

Foto di Steve Nicholl