Giovane Giovane si presenta con una playlist

Giovedì 7 ottobre è uscito su Peer Music ““Quello che vuoi”, primo singolo “ufficiale” di Giovane Giovane,  ufficiale perché le precedenti pubblicazioni sono state autoprodotte e pubblicate senza neanche il distributore.
Paolo si muove da diversi anni all’interno della scena romana, ha una scrittura molto personale a metà tra cantautorato classico e quello più pop, questa nuova uscita sancisce anche la collaborazione con Valerio Bulla, suo produttore, già membro de I Cani che da anni collabora con Sick Luke e Mecna, per fare qualche nome
Quello che vuoi rappresenta perfettamente la scrittura di Giovane Giovane, prevalentemente autobiografica, che indaga sui rapporti interpersonali e come questi vengono percepiti e filtrati da ognuno di noi.
Il beat, dichiaratamente pop, fa da tappeto ad un pezzo con cui GIOVANE GIOVANE prende le distanze da un certo modo di stare al mondo, raccontando in questo modo il suo.

Per entrare nel cuore del background musicale del progetto, Giovane Giovane ha preparato una playlist che ci racconta così.

Qualche tempo fa Caribou pubblicò una playlist, giustamente da più parti definita “epica” e da se stesso “the longest mixtape”, coi suoi 1000 brani preferiti.

Tenderei a pensare che, in un certo modo, parte di quelle canzoni sia entrata nel suo modo di scrivere, ma mi sono sempre chiesto – e quindi l’ho fatto anche in quel caso – quanto consapevolmente chi fa musica lascia che ciò che ascolta influenzi la propria produzione.
Personalmente sono un compositore seriale di segretissime playlist, per cui realizzarne una di soli 20 pezzi è stata una missione nata impossibile e terminata incompleta, nel senso che 20 canzoni sono davvero poche: queste sono una piccola parte di quelle che ho ascoltato più volte negli ultimi mesi.
Un sacco di musica classica e un sacco di compositori di colonne sonore – amore che mi proviene dagli ascolti della mia famiglia – quelli che inserirei in ogni playlist qualsiasi sia il suo tema – Frank Ocean ed Elliott Smith – e un po’ di altre cose, in ordine sparso e da ascoltarsi in shuffle, tra Little Simz, Joji e Bakar; per quanto riguarda la domanda iniziale – quel che ascolti influenza quel che scrivi? – ancora nessuna risposta certa.