YVES TUMOR, “The Asymptotical World EP” (Warp, 2021)

In fondo, Yves Tumor non ha ancora fatto breccia nel cuore di più, e ciò è una disdetta. È osannato dalla critica, certo, ma sto parlando di quel gradino in più che rende comunque riconoscibile un cantante oltre la schiera degli aficionados, di quegli onnivori musicali che sono attenti alle uscite musicali meno scontate. Questo “The Asymptotical World EP” appena uscito può aiutare a farlo emergere definitivamente? Io direi di sì.

Già “Heaven to a Tortured Mind” fu un’epifania, ma il disco del 2020 portava in sé uno sfavillare di colori che scintillavano per poi sciogliersi in un nero paludoso che personalmente amo, ma che so non essere ambientazione amata dai più. Dalle tenebre di solito si scappa via. Ma chi ha un animo dark non poteva che apprezzare. Ecco, “The Asymptotical World EP” fa di questo fango un tormento pop, un racconto epico, che forse può terminare tragicamente ma che è in sé portatore di una battaglia salda, determinata, instancabile.

Già “Jackie” mi aveva colpito, con quel suo arrovellarsi all’interno di una tragedia che non fa né mangiare né dormire, una sorta di depressione post-traumatica in cui si ha bisogno di un contatto, di un pensiero (“When you wake up do you think of me?“). Un pop scuro più lineare rispetto alle canzoni di “Heaven to a Tortured Mind”, probabilmente meno sperimentale ma per questo più rodato e funzionale. Sono però le altre canzoni che sfoderano definitivamente la virata “new wave” di Yves, una specie di nuova onda che parte da raffinatezze quasi sdolcinate (“Crushed Velvet”, con una splendida parte emozionale quasi shoegaze al minuto 2:09) per arrivare ad arrendevolezze punk (“Secrecy Is Incredibly Important To The Both of Them”, un brano lanciato alla velocità della luce, con una drum machine eighties e un coinvolgimento sentimentale altissimo, come se i Joy Division suonassero insieme ai DIIV e i Preoccupations quando ancora si chiamavano Viet Cong).

La seconda parte dell’EP è quella invece che riporta la palla al centro del mondo che già conoscevamo di Yves Tumor, quello ancora annodato da crampi allo stomaco, e che dimostra che Tumor non ha svenduto proprio nulla del suo sound, solo lo sta un po’ levigando, a poco a poco.

“The Asymptotical World EP” è stata per me una boccata di aria fresca, la scoperta (eterna) di un nuovo album che mi piace da morire e che vorrò ascoltare ad libitum nelle prossime settimane, in rigoroso ordine di tracklist, perché è così che bisogna fruire degli album. E non venitemi a dire che non lo si potrà mettere nelle classifiche di fine anno, visto che è un EP: se “Vince Staples” è un album durando 22 minuti, lo può essere anche un lavoro di soli tre o quattro minuti in meno.

E quindi, in conclusione e in parziale rettifica dell’incipit: fanculo ai numeri, anche quelli (di un pubblico maggiore) che magari non arriveranno, e viva la qualità nel fare le cose. Yves Tumor ce lo dimostra ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno.

80/100