SINGAPORE SLING, “Good Sick Fun” (Fuzz Club Records, 2020)

Henrik Bjornsson con i suoi Singapore Sling è stato e resta per quanto mi riguarda una figura fondamentale nel dettare il suono e l’estetica della neo-psichedelia del continente europeo e che poi ha avuto il suo momento più esplosivo con il progetto Dead Skeletons di cui è stato egli stesso fondatore e titolare con Nonni Dead e Ryan Carlson Van Kriedt (“Dead Magick”, 2011).

A parte questo, nel frattempo Henrik è andato comunque avanti nel portare avanti il suo lavoro con i Singapore Sling. È in particolare impressionante la qualità specifica degli ultimi quattro LP (“The Tower Of Foronicity”, “Psych Fuck”, “Kill Kill Kill” e “Killer Classics”, tutti usciti per la Fuzz Club), cui fa seguito questo ultimo disco, “Good Sick Fuck” (Fuzz Club), che rispetto ai precedenti si contraddistingue per una minore ferocia e una specie di proposta narrativa che definirei più composita.

Più che tematica o concettuale, questa narrazione ha qualche cosa di letterario, dove in una dimensione ossessiva tipo William S. Burroughs si intrecciano tensioni sexy, tinte noir e crime thriller. Ma il punto di partenza resta il rock and roll. Certo questo è un disco più particolare rispetto ai precedenti, ha un impatto meno forte, resta la componente drone e distorta (es. il mantra “Soul Kicks” oppure “Touch The Filth”, che suona molto “Dead Magick”) ma la ferocia è inferiore e lascia lo spazio a visioni malate e decadenti Suicide (“Good Sick Fun”, “Sickin Street”, “Vindication”…), blues sulfurei (“Summertime Blues”) e densi di inquietudini, il suono delle chitarre è comunque tagliente, ma “stiracchiato” e così tiene unita la sezione ritmica e loop di drum-machine e synth che costruiscono la base e il sostegno dell’intero album.

Diciamo che “Good Sick Fuck” rompe in qualche modo la sequenza delle ultime produzioni Singapore Sling. Lo fa in una maniera che non è traumatica, forse infatti non è il migliore album del gruppo, ma con una tensione che definirei come erotica, flessuosa, ci accompagna in quella che potrebbe essere l’inizio di una nuova fase. Seducente.

74/100

(Emiliano D’Aniello)