C’è bisogno di una band come i Fontaines D.C. Nel 2019? La risposta a questa domanda arriva senza alcuna esitazione: “assolutamente sì”. I cinque ragazzi dublinesi hanno avuto una scalata lungo tutto il 2018 che li ha portati ad essere uno dei nomi più hype della scena musicale quanto meno europea. Una serie di singoli mirati che hanno da subito messo in luce la band presso addetti ai lavori e il pubblico più attento.
Fa quasi impressione pensare che musicisti poco più che ventenni riescano a mettere in fila una serie di brani così a presa rapida. Succede ogni tanto nella storia della musica e sono quei casi in cui si parla di band di alto livello.
“Dogrel”, questo il titolo del disco appena pubblicato dalla Partisan Records, raccoglia alcuni dei brani che avevano già presentato la band al pubblico (registrati nuovamente per questo primo lavoro), assieme ad altri che non tradiscono le aspettative.
E se “Big”, “Boys in a Better Land”, “Too Real” e “Hurricane Laughter” ci mostrano i muscoli della band (pur non rinunciando alla melodia), brani come “Roy’s Tune” e la conclusiva “Dublin City Sky” rivelano un lato più introspettivo del quintetto.
Urgenza espressiva, Dublino, tradizione musicale britannica: “Dogrel” si rivela un disco perfetto in ogni suo momento, in cui non viene inventato nulla, ma tutto viene fatto maledettamente bene con le chitarre assolute protagoniste. E se si può aggiungere un consiglio spassionato, se vi capita non perdete occasione di vedere la band su un palco, luogo in cui i cinque si trovano maggiormente a loro agio.
88/100
(Francesco Melis)
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