DAWN, “New Breed” (Local Action, 2019)

Dopo la fine della trilogia “totale” conclusasi nel 2016 con “Redemption” e l’intermezzo electroclash a nome D∆WN, il ritorno al full length di Dawn Richards ha il sapore del ritorno alle radici. L’ex Danity Kane confeziona un buon disco la cui spina dorsale è caldo e maturo R&B, nonostante, ed è giusto così, produzione e arrangiamenti lascino spazio ad ammiccamenti pop da classifica.

Atmosfere accoglienti, synth in punta di piedi, virtuosismi vocali azzerati, “New Breed” non manca di essere programmatico e testimonianza della forte anima di Dawn. La title-track (“I am a lion/ I am a woman/ Nothing can stop me/ I do what I want to/ I am, I am, I am, I am, I am.”) è il manifesto del disco intero, un affresco di un desiderato nuovo mondo costituito da donne amazzoni dove, veicolate da un forte femminismo futurista, hanno rimodellato tutto secondo i loro termini rendendolo un posto migliore e più umano a tutto tondo.

Nonostante ciò, Dawn appare più libera, romantica, dedica tutto alla sua New Orleans e in ogni pezzo è evidente quanto esperienza e capacità artistiche siano affinate. Lo testimonia anche la brevità del disco: nessuno spreco, non ci si dilunga in sfoghi egotici di sorta, tutto calibrato per rendere al meglio nel segno di una ritrovata semplicità, efficace sintesi di una carriera luminosa.

75/100

(Giampaolo Cristofaro)