SOCCER MOMMY, “Clean” (Fat Possum, 2018)

Questa giovanissima cantautrice proveniente da Nashville, Tennessee, è senza dubbio uno dei nomi emergenti più interessanti della scena alternative USA. Sophie Allison aka Soccer Mommy ha solo vent’anni ed è giustamente calata perfettamente nella realtà contemporanea della sua generazione e il suo grande merito del resto sta proprio nel non ricercare nessuna soluzione particolare o artificiale, ma nella semplicità e naturalezza del suo suono e dei suoi testi e che per questa ragione la rendono non un modello di riferimento, ma un confronto concreto e reale per tutti i suoi coetanei che bombardati da veri o falsi miti da imitare, finiscono con il non riconoscere e affermare una propria identità.

Come detto, la ragazza è brava e proprio per questo una etichetta relativamente importante come la Fat Possum (che ha già pubblicato un suo album-compilation intitolato “Collection”) e producer influenti come Gabe Wax (War On Drugs, Deerhunter, Beirut) e Ali Chant (Perfume Genius, PJ Harvey) non se la sono lasciata scappare e hanno messo le mani sul suo nuovo album intitolato “Clean” e registrato con i suoi oramai fidi accompagnatori Julian Powell (chitarra) e Nick Brown (batteria) e la collaborazione dello stesso Wax. La conseguenza è stata che il disco è stato innanzitutto anticipato da una discreta promozione e l’uscita di un paio di singoli come “Cool” e “Your Dog”, quindi da una discreta aspettativa da parte degli ascoltatori e della critica. Aspettative che secondo me non sono state tradite e che nonostante una produzione così “importante”, è stata per lo più accorta e attenta a non essere invadente e lasciare a questa giovane autrice e musicista la sua naturalezza e indipendenza: il suo giusto spazio ideale.

Probabilmente non ci troverete nulla di particolarmente originale nel suono di questo album per lo più devoto a forme pop-rock derivative dal sound degli anni novanta e qualcuno dall’alto dei suoi anni potrebbe persino trovare i contenuti delle sue canzoni ingenui oppure infantili. Ma la cosa sarebbe ancora peggiore se questa critica fosse mossa da uno dei suoi coetanei. “Clean” è una richiesta di amore e una manifestazione di disagio, è un disco coraggioso per una ragazza così giovane e che mi ha fatto pensare a dei versi del grande Jim Carroll:

“Little kids shoot marbles, where the branches break the sun, into graceful shafts of light, I just want to be pure…”

Il mio augurio a Sophie è che crescendo possa mantenere questa stessa purezza.

75/100

Emiliano D’Aniello

20/03/2018