POLIÇA, “United Crushers” (Mom & Pop, 2016)

homepage_large.05921103“United Crushers” è il terzo album dei Poliça, band di Minneapolis, prodotto da Ryan Olson, che esce a distanza di tre anni dal precedente “Shulamith”.
Un album che contiene 12 brani, scritto e concepito durante gli spostamenti legati ai tour precedenti della voce dei Poliça, Channy Leaneagh.
L’uscita dell’album è stata anticipata dal rilascio del primo singolo estratto, “Lime Habit”, brano che al suo interno contiene il manifesto sonoro della band: un dream-pop elettronico che a volte accentua la sua dimensione pop con un ritmo più marcato e coinvolgente, altre rallenta e dilata le atmosfere, lasciando spazio alle melodie che consentono alla voce dolce di Channy di sussurrare all’ orecchio dell’ascoltatore. La scelta dei suoni utilizzati, particolarmente l’uso di synth puliti e snelli, ben si lega con i testi, improntati ad una malinconia quasi sempre legata all’ imperscrutabile percorso di una relazione inevitabilmente fallimentare, ai segni che la fine di un rapporto lascia e alle domande che quasi mai trovano risposta nell’ immediato; non a caso l’album si chiude con un brano dal titolo “Lose you”, un singhiozzo sottolineato da una linea di basso più presente che in altri brani.
“Berlin” è probabilmente il pezzo più elettronico dell’album, ma nella musicalità di quasi tutti i brani si percepisce distinta l’influenza del R’n’B, interpretato con sensualità e leggerezza da Channy, capace di spingere su brani come “Wedding” e “Top Coat” senza mai esagerare. Sul finale ecco che “United Crushers” ci mostra più marcatamente la sua vena electro-pop, brani come “Baby Sucks” e “Kind”, non a caso legati tra loro senza soluzione di continuità, coinvolgono e trasportano grazie ad una ritmica più spinta, candidandosi a probabili singoli.

Nel complesso “United Crushers” è un album che appare frutto di sensazioni intime e della ricerca impaziente di una serena spontaneità, come si evince dal testo di “Lately”: “Better to only touch when we need to touch“.  Ed è esattamente così, più che descriverlo è un album da ascoltare quando si vuole riprendere fiato.

68/100

(Francesco Fauci)