Da Vancouver alla Maple Death, l’outsider folk di Whitney K

WHITNEYKpressphoto.jpgEsce il 22 aprile per la label bolognese Maple Death Records, “Goodnight” di Whitney K, al secolo Konnor Whitney, bardo girovago originario di Vancouver che ha girato in lungo e in largo per il Nord America senza mai mettere radici tra Whitehorse, Yukon, Montreal, Burnaby e Los Angeles.

“Un viaggio intimo nella vita di tutti i giorni, nella depressione borderline e tra le piccole cose che fanno girare intorno queste 24 ore: leggere, bere, uscire e lavorare, quel che basta per stare a galla”, sono le parole usate per descrivere il primo disco dell’artista canadese per la label fondata da Jonathan Clancy.

L’album è stato autoprodotto e registrato in casa e ha il fascino senza tempo del cosiddetto “outsider folk” a stelle e strisce, con rimandi non troppo velati a Harly Nilson, Karen Dalton, al Beck degli esordi.

“Goodnight” è stato mixato da Joshua Stevenson, già membro dei Jackie O’ Motherfucker (collaboratore di Nü Sensae, Destroyer, Steve Hauschildt, White Lung) e piazza Whitney K nella fervente comunità artistica di Vancouver, tra i suoi amici e pari Cindy Lee e Gretchen Snakes.

Questa sera la label celebrerà questa nuova uscita, insieme a quella di Krano, in occasione della MAPLE DEATH NIGHT #02 all’Ateliersi di Bologna. Oltre a Krano saliranno sul palco i Bad Meds, band post-punk di Liverpool che ha esordito lo scorso anno su Maple Death, insieme a Holiday Inn e J.H. Guraj.