Santigold era un po’ desaparecida, essendo stata avvistata l’ultima volta nel 2012 con il suo secondo album “Master of My Make-Believe”. Non un disco da ricordare, del resto: troppe erano state le aspettative del fantastico debutto omonimo (correva l’anno 2008), e la cantante newyorkese si era insomma persa un po’ per strada.
Il problema è che si ripete, in negativo. Non è ancora il momento di dare il giudizio completo sull’album “99 ¢ents” che uscirà il 26 febbraio 2016 (ora abbiamo capito, lei ci mette 4 anni da lp ad lp…), ci limitiamo a commentare il singolo e video “Chasing Shadows”, sconclusionato e bislacco sotto molti punti di vista. Musicale: un pianoforte sghembo anni ’50 ripetitivo e poco interessante fa da sfondo al cantato reggaeggiante di Santigold mai così poco convinto. Niente ritornello, nessun guizzo, si dorme fino alla fine. Il video poi è assurdo: uscire con atmosfera natalizia a metà di gennaio è a dir poco intrepido, solitudine metropolitana a basso prezzo, interessantissima e nuovissima (si fa per dire…) denuncia della passività televisiva, trucco pesante modello “tigre del ribaltabile”.
Mi spiace, e molto. Il sottoscritto ci credeva fermamente in Santigold, ma evidentemente non parrebbe essere il suo decennio. L’artista di NY rimane per ora confinata – nel nostro immaginario – a quel fine Anni Zero quando si chiamava ancora Santogold. Che bei tempi. Ora intitola gli album “99 centesimi”, evidentemente conscia della qualità intrinseca degli stessi.
(Paolo Bardelli)
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