Courtney Barnett, Tunnel, Milano, 25 novembre 2014

Courtney Barnett milano

Voi dove eravate?

Sono incazzato nero, stanco di continuare a fare previsioni di pienoni per poi trovarmi con il solito mugolo di persone ai concerti che “contano”. Il forum di Assago si riempie con musicisti fatti di nulla mentre i club si svuotano quando la caratura dell’artista è pari a quella di un diamante. Courtney Barnett, Australiana, potrebbe essere una bolla di sapone, ma il talento è di quelli cristallini. Non solo noi di Kalporz ne abbiamo parlato, ma tutte le testate giornalistiche musicali specializzate (compreso Blow Up che ha eletto “The Double EP: A Sea of Split Peas” disco del mese) hanno a unanime ammesso che siamo di fronte a qualcosa di speciale. Canzoni, certo, storie da raccontare che si fasciano di elettricità e arrivano al cuore grazie ad una semplicità disarmante.

E allora perché voi non c’eravate?

Perché io che ho a casa una bimba di 5 mesi mangio un boccone di corsa, la bacio sulla fronte dicendole che un giorno anche lei potrà godere del r’n’r e in compagnia di altri due disperati mi faccio 50 Km nella nebbia e nella pioggerella fino ad arrivare in una zona di Milano paragonabile al Bronx? Perché ho preso un biglietto in prevendita quando ci sono ancora posti pagando commissioni per quegli arraffini di TicketOne? Perché la passione non mi ha ancora abbandonato e il mio sfogo è rivolto a quei giovani che tanto si credono padroni del mondo con la tecnologia nelle mani e la conoscenza a portata di click. Perché esserci nel mondo virtuale, non equivale minimamente alla vita vera, che ti toglie sonno, tempo e denaro ma che ti rende presente nelle occasioni che contano. In questo caso era per una scintilla rock’n’roll, domani potrebbe essere per il nostro futuro.

Perché abbiamo scelto di esserci?

(Nicola Guerra)

27 novembre 2014

foto di sugarcoma89