Secondo disco a nome My Dear Killer per Stefano Santabarbara. Nel 2006, l’esordio con “Clinical Shyness” e ora il ritorno, dalla gestazione probabilmente meno sofferta del predecessore, forse per via del contributo di numerosi ospiti e amici: Piergiorgio Storti (Morose), Stella Riva (Satan Is My Brother), Matteo Uggeri (Sparkle In Grey) e Gherardo Della Croce.
Al centro della poetica del disco, la malinconica fragilità del folk a metà strada tra afflato dark ed emotività indie, incanalato in canzoni dalla carica ansiogena e tenute su da arpeggio acustici e feedback, voce tremante e dissonanze dalla dolce violenza. Il nume tutelare resta sempre Nick Drake, ma per certi versi tutto rimanda a come sarebbero potuti essere gli Xiu Xiu se avessero scelto strade acustiche e più lineari.
È solo un’indicazione, in quanto, nonostante non tutto sia perfettamente a fuoco, la cifra stilistica di Stefano è evidente e cresciuta. Un brivido freddo lungo la schiena da non scacciare.
70/100
(Giampaolo Cristofaro)
28 marzo 2013
La pellicola si concentrerà sui primi anni di carriera del cantautore statunitense
Arancioni Meccanici, 7 ispirazioni tra Funk, psych e (vapor)wave
Waxahatchee alla Maroquinerie di Parigi: quando country, folk e rock si incontrano
“Niente specchi in camerino”, la storia delle canzoni potenti, laceranti, oneste di Chris Cornell
Gli articoli di Kalporz sono disponibili con licenza Creative Commons CC BY-NC-ND 3.0 IT