BOXEUR THE COEUR, “November Uniform” (Trovarobato / Audioglobe, 2012)

Paolo Iocca è uno di quei personaggi che in Italia non riescono ad avere i riconoscimenti che meriterebbero. Non è un nome nuovo, basta ricordare i suoi progetti passati, Franklin Delano e Blake/e/e/e, mentre ora accompagna gli A Toys Orchestra come chitarrista nei concerti. Dopo queste esperienze si ripresenta con una creatura tutta sua. Boxeur The Coeur è un’avventura interamente solista, che vede Iocca alle prese con sonorità più electro, tastiere e campionamenti. Il disco, “November Uniform” è pubblicato ora dalla Trovarobato e prodotto da Shannon Fields degli Stars Like Fleas. Questa soluzione artistica, oltre a testimoniare la voglia e la passione di Paolo Iocca nel cercare sempre nuovi e stimolanti territori sonori. E “November Uniform” è un disco ben prodotto, come sarebbe bello sentire più spesso in Italia, e anche piuttosto vario. Si passa da atmosfere un po’ ambient, a volte quasi kraut rock, a pezzi più electro.

Nulla di pesante però: l’altra particolarità positiva dell’album è quella di avere un’ottima fruibilità pur non scadendo mai in schemi compositivi scontati. L’inizio è affidato a “Forewords”, un crescendo ideale per entrare nel cuore del disco. “Our glowing days”, con quell’inizio che ricorda molto da vicino gli Arcade Fire (ma meglio ricordare loro che tante altre cose meno valide), ha cadenza e un ritornello da grande singolo. L’uso dei campionamenti continua ancora più insistente nelle successive “Essay on Olography” e “The secret abilities”, in cui electro e pop si mescolano alla perfezione. La lunga suite strumentale di “Low tide lost at sea” è un piccolo percorso di suoni e colori in chiave ambient. Notevole l’immediatezza di “Stormily reassuring” e anche l’affascinante tono da ballata moderna di “Immortal bliss”.

A chiudere il cerchio l’epidermica “A minimal anthem” con una melodia che si memorizza in un attimo. “November Uniform” si apprezza sempre più ad ogni ascolto grazie a un alchimia sonora e compositiva ben calibrata, che fa sembrare semplice ed immediato quello che invece è frutto di un notevole lavoro. Nell’attesa che Paolo Iocca decida di esplorare altri e diversi territori sonori, godiamoci Boxeur The Coeur.

78/100

(Francesco Melis)

2 marzo 2012

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