Il 14 febbraio, oltre ad essere la data che sapete, è anche il giorno della prima serata di Sanremo. In cui c’è l’incognita dei Marlene Kuntz, con tutti gli annessi e connessi della valutazione che questa partecipazione porta con sé nei fans o meno della band di Cuneo. Il testo di “Canzone per un figlio” è già leggibile, lo potete trovare qui, e se non è certamente scindibile dalla musica per cui un giudizio lo si potrà dare solo martedì, già si può dire che non è all’altezza delle liriche migliori di Godano.
Tra l’altro sul sito di Radio Deejay è possibile ascoltare in anteprima 2 minuti di ogni brano (tranne ovviamente quello di Sanremo) del nuovo album dei M.K., “Canzoni per un figlio” (link), che i Marlene descrivono come un “concept”: “un ipotetico padre introduce al proprio figlio, con uno scritto di suo pugno, ciò che si andrà a leggere e ascoltare”. Un disco con due pezzi nuovi e altre canzoni del loro repertorio, pensato praticamente “per i molti che ancora non conoscono i Marlene”. L’obiettivo è condivisibile e giusto, ma non si capisce perché quest’opera di “scoperta” – se necessaria – non si debba fare con le versioni originali dei brani. Che, nel brevi preascolti, appaiono un po’ senza quell’anima che le contraddistingueva, puntando sull’acustico e sulle orchestrazioni con qualche bell’inserto (ad esempio la tromba in “Trasudamerica”) e tanta, tanta sottrazione che svilisce il senso ultimo delle canzoni originali.
Gianni Maroccolo, che ha collaborato in “Canzoni per un figlio”, scrive oggi sul suo Facebook official: “dio mio se mi manca Ferretti … vabbè …. vado a sanremo … amo la vita!”, postando “Linea Gotica” dei C.S.I. E, in effetti, un po’ di Ferretti ci sarà a latere del Festival di Sanremo, tanto è vero che il M.E.I. premierà, nel giorno di San Valentino a Sanremo nella sala Ranuncolo del Palafiori, “le più belle canzoni d’amore dell’indie italiano” e tra queste “Annarella” dei CCCP, che si aggiudica il Premio della Giuria di Qualità del Mei coordinata da Enrico Deregibus.
E vien da pensare che quella era una canzone “che doveva andare a Sanremo”, non versioni edulcorate per il populino. In ogni caso, attendiamo martedì per il giudizio finale su “Canzone per un figlio”.
(Paolo Bardelli)
12 febbraio 2012
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